Il governo indiano sta mettendo a punto alcune linee guida per il rilascio di schede SIM cifrate, dotate di “firme digitali” univoche per ogni singolo individuo o utenza business. Le SIM cifrate e firmate digitalmente garantirebbero maggiore sicurezza alle comunicazioni su reti wireless in una nazione che vive una trasformazione tecnologica epocale e diseguale, dove la popolazione ha a disposizione più cellulari che toilette in condizioni adeguate allo scopo.
Le SIM cifrate proteggerebbero in particolare le comunicazioni telematiche e dati su reti cellulari, incluse le email e i messaggi di testo SMS. L’attuale piano del governo, spiega N. Vijayaditya deputato al controllo delle Autorithy di Certificazione, prevede la distribuzione di “proxy SIM card” da impiegare in contemporanea alle SIM tradizionali con cui cifrare email ed SMS.
Il piano non è a prova di problemi o controindicazioni. Una su tutte, il costo delle comunicazioni cifrate: gli esperti spiegano che un SMS testuale “puro” pesa 40-50 byte, mentre se ci si aggiunge la certificazione si arriva a una dimensione di 256 Kilobyte. In simili condizioni il carrier mobile richiederà il pagamento di una somma ben maggiore per un singolo messaggio di testo.
Nondimeno il governo va avanti e presto l’India avrà le sue specifiche per la firma digitale integrata nativamente sulle reti cellulari. Il costo maggiorato dell’opzione sicurezza non gioca a favore di un’adozione diffusa all’intera popolazione, mentre aziende e società specializzate nelle pratiche di banking potrebbero accogliere con favore la nuova tecnologia.
Alfonso Maruccia