India, se il copyright oscura il web

India, se il copyright oscura il web

L'Alta Corte di Madras obbliga i principali provider a bloccare gli accessi a siti come Vimeo, DailyMotion, Isohunt. Ma anche a Pastebin e The Pirate Bay. Bisogna fermare la proliferazione illecita di materiale cinematografico
L'Alta Corte di Madras obbliga i principali provider a bloccare gli accessi a siti come Vimeo, DailyMotion, Isohunt. Ma anche a Pastebin e The Pirate Bay. Bisogna fermare la proliferazione illecita di materiale cinematografico

L’ordinanza è stata diramata da un giudice dell’Alta Corte di Giustizia nella città di Madras, accogliendo le richieste della società di produzione indiana Copyrightlabs dopo la proliferazione selvaggia del film romantico-adolescenziale 3 sulle principali reti di file sharing del web.

E questa volta non è stata la sola The Pirate Bay a finire nel mirino del giudice indiano. Gli avvocati di Copyrightlabs hanno chiesto alla corte di impedire la distribuzione di qualsiasi materiale illecito legato alla nuova pellicola . Parlando di clip, trailer, singole scene, backstage che circolano senza autorizzazione.

L’Alta Corte di Giustizia ha dunque obbligato i principali provider locali – Reliance Communications per primo, poi a ruota anche Airtel – a bloccare gli accessi ai grandi siti del video sharing, da Vimeo a DailyMotion . Nel testo dell’ordinanza sono finiti anche Pastebin e il motore di ricerca BitTorrent Isohunt.

Secondo il giudice, i provider indiani dovranno impedire la circolazione di parti dell’opera tirata in ballo da Copyrightlabs . Dunque evitando che gli utenti possano connettersi a piattaforme tradizionali del web come Vimeo o Pastebin. Che di certo non hanno intenzione di lucrare sulla condivisione di piccole parti di un film giovanilistico indiano.

Pronta la ritorsione da parte del collettivo Anonymous, che ha lanciato una serie di attacchi DDoS contro il sito ufficiale della Corte Suprema e dell’Indian National Congress . Anche il sito di Copyrightlabs è al momento “fuori uso per manutenzione”. L’ Operazione India ha puntato il dito contro le autorità di Nuova Delhi per quella che viene vista come una forma di censura.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 mag 2012
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