Milano – “Il 2003 verrà ricordato come ?l?anno zero? dell?applicazione delle tecnologie ?senza fili? agli autoveicoli, la cesura tra la preistoria e la storia vera e propria. Fino a oggi, infatti, le tecnologie wireless hanno trovato posto in automobili, camion e simili in collegamento a applicazioni verticali: telefono cellulare, geolocalizzazione (GPS), antifurto. Questa fase può ormai considerarsi terminata per passare alla successiva, quella probabilmente più ?vera?, basata sul concetto di sistema”.
Così si presenta “Infomobility Forum” organizzato da Wireless e Centro Sviluppo il prossimo 25 novembre presso il Lingotto di Torino. Il Forum, al quale si può partecipare gratuitamente registrandosi presso http://www.infomobilityforum.com , studierà il passaggio dal wired al wireless, lavorando soprattutto sul concetto di veicolo come “nodo della rete globale”.
La manifestazione vedrà la partecipazione di tutti i principali operatori del settore, sia italiani che inglesi, francesi, tedeschi e svizzeri.
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Compromissione della "chiave"
Una semplice obiezione alle tecnologie biometriche per il riconoscimento o autenticazione...Confesso che tale obiezione proviene da un sito specializzato in crittografia e sicurezza, che ora mi sfugge.Se mi rubano la carta di credito, faccio denuncia, si annulla la carta e me ne danno un'altra....Se in qualche modo venissero compromesse le mie impronte digitali (è stato dimostrato che si può fare) o addirittura, in un futuro anche l'impronta dell'iride... che si fa? Mi cambio l'occhio o le dita?SalutiIngenuo 2001AnonimoRe: Compromissione della "chiave"
Fai un errore che fanno molti che non sannoLe tecnologie biometriche NON significano abbandonare tutti gli altri metodi di identificazione o autenticazione, signfica solo AGGIUNGERE. Quindi se le tue impronte digitali dicono una cosa ma il tuo sudore ne dice un'altra, se eri altrove ecc. lo si sa uguale, non e' che sei incastrato automaticamenteAnonimoRe: Compromissione della "chiave"
> Fai un errore che fanno molti che non sanno> Le tecnologie biometriche NON significano> abbandonare tutti gli altri metodi di> identificazione o autenticazione, signfica> solo AGGIUNGERE.e poi ?????> Quindi se le tue impronte> digitali dicono una cosa ma il tuo sudore ne> dice un'altra, se eri altrove ecc. lo si sa> uguale, non e' che sei incastrato> automaticamenteche ridereAnonimoRe: Compromissione della "chiave"
Sinceramente, non capisco qual'è il problema...Le impronte digitali si utilizzano anche adesso per l'identificazione delle persone, non in campo informatico, da moltissimo tempo.Non è una tecnica sicurissima, ed anche questo è noto da tempo. Esistono anche altre tecniche più sofisticate, comunque, tanto per dirne una, la scansione del fondo dell'occhio (per inciso, scansione della retina != a scansione del fondo dell'occhio, per tutti quelli che hanno visto minority report ).Come fa notare l'articolo, un conto è identificare, un altro autenticare. Se parliamo di autenticazione, la biometria generalmente viene associata ad altri fattori (come un badge o smart card e/o una password). E si dovrebbe utilizzare solo in determinati contesti (il costo deve essere sempre commisurato al rischio...). Per quanto riguarda l'identificazione... beh, anche in alcune banche si accede tramite "tornelli" che hanno un apparecchio per la registrazione della geometria della mano (" porre la mano destra sull'apposito sostegno "....). E' utile tutto ciò?Ho i miei dubbi.Tornando alla sicurezza negli aereoporti, già è stato previsto di rinforzare le porte della cabina pilotaggio negli aerei; gli altri suggerimenti contenuti nell'articolo non sono male. IMVHO quella è la strada da seguire.darkmanRe: Compromissione della "chiave"
Forse non mi sono spiegato.Si possono usare tecniche di riconoscimento/autenticazione biometriche anche associate ad altre più tradizionali, ma se (in teoria ma mica tanto) ad un certo punto io posso presentarmi ad un generico checkpoint (aeroporto, banca...) con una falsa copia dell'impronta digitale, dell'impronta della mano o dell'impronta della retina (supponiamo il caso peggiore e cioè che le tecnologie ci permetteranno di ottenere questo genere di copie), il legittimo possessore dell'impronta sarà impossibilitato ad usarla ancora finché non ci sarà la certezza che non esistano più copie fasulle in giro.Spero di essere stato chiaro.OmaggiIngenuo 2001AnonimoRe: Compromissione della "chiave"
- Scritto da: Anonimo> Forse non mi sono spiegato.> > Si possono usare tecniche di> riconoscimento/autenticazione biometriche> anche associate ad altre più tradizionali,> ma se (in teoria ma mica tanto) ad un certo> punto io posso presentarmi ad un generico> checkpoint (aeroporto, banca...) con una> falsa copia dell'impronta digitale,> dell'impronta della mano o dell'impronta> della retina (supponiamo il caso peggiore e> cioè che le tecnologie ci permetteranno di> ottenere questo genere di copie), il> legittimo possessore dell'impronta sarà> impossibilitato ad usarla ancora finché non> ci sarà la certezza che non esistano più> copie fasulle in giro.> > Spero di essere stato chiaro.> > Omaggi> > Ingenuo 2001Puntualizziamo, il legittimo possessore dell'impronta sara` impossibilitato ad usarla perche` in galera al posto del delinquente...Anonimostrumenti che forniscono potere
come sempre non solo per chi le ha progettate quindiAnonimonel mio (molto) piccolo
Mi rompe tantissimo le scatole avere un sacco di chiavi: le chiavi della macchina, quelle di casa-portone, casa-casa, casa dei miei, casa della stanza per suonare, casa della tipa, la cantina, il lavoro ... il bancomat, il codice fiscale, la tessera di un noleggio video, quella del cinema, il badge del lavoro ... insomma, che palle ... EPPUREdato che purtroppo è appunto ingestibile la MIA sicurezza, se la affido ai signori "control freaks" del controllo incrociato ... allora rinuncio.affiderei un controllo biometrico DIVERSO e non correlato con altriAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 05 11 2003
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