Intel, gigante dal respiro affannoso

Intel, gigante dal respiro affannoso

di A. Del Rosso. Negli ultimi 12 mesi Intel è riuscita a infilare una serie quasi catastrofica di passi falsi che, contrapposti all'opportunismo e alla grinta di AMD, stanno seriamente minacciando la leadership dell'azienda. Cosa accadrà?
di A. Del Rosso. Negli ultimi 12 mesi Intel è riuscita a infilare una serie quasi catastrofica di passi falsi che, contrapposti all'opportunismo e alla grinta di AMD, stanno seriamente minacciando la leadership dell'azienda. Cosa accadrà?


Roma – Dal settembre dello scorso anno ad oggi, Intel sembra non averne più messa a segno una giusta. Con l’annuncio da parte di AMD dell’Athlon e l’inizio di un’inaspettata concorrenza, in Intel sembra essersi inceppato qualcosa. In particolare, il big di Santa Clara sembra aver perso la lucidità necessaria per compiere le scelte più giuste nel momento giusto.

Vediamo a questo proprosito una breve cronaca degli eventi che più hanno segnato, in negativo, la recente storia di Intel.

– 27 Settembre 1999: Intel posticipa l’uscita del i820 (Camino) per problemi nel supporto alle memorie RDRAM. I nuovi chipset erano già stati consegnati ai più grossi fornitori di OEM
– 24 Ottobre 1999: Intel rilascia i primi modelli di Pentium III Coppermine da 0,18 micron, ma di Camino ancora nessuna traccia
– 14 Novembre 1999: l’i820 ritorna a quasi due mesi di distanza dal primo annuncio. Per aggirare il misterioso bug, sulle schede madri che lo supportano Intel sacrifica il terzo slot RIMM;
– 22 Ottobre 1999: Intel mostra già di avere seri problemi di produzione per i chip a 0,18 micron, problemi che si porterà dietro fin quasi ad oggi
– 2 Dicembre 1999: il PIII Coppermine inciampa su un primo bug che renderebbe difficoltoso, se non addirittura impossibile, lo spegnimento di alcuni PC. Molti produttori costretti a ritirare tutti i PC equipaggiati con le CPU a rischio
– Inizio 2000: sono sempre di più i grossi assemblatori di PC che, a seguito dei problemi di produzione di Intel, aprono le porte ad AMD
– 17 Gennaio 2000: Intel promuove la nascita di un consorzio per le memorie del futuro costituito dai maggiori chipmaker al mondo. Rambus viene esclusa, e si parla di divorzio
– 4 Marzo 2000: AMD taglia per prima la soglia del GHz
– 9 Marzo 2000: per rispondere ad AMD, Intel annuncia una CPU fantasma, il PIII da 1 GHz
– 14 Aprile 2000: i820 colpisce ancora e gli utenti si lamentano di problemi di compatibilità con le memorie SDRAM. Intel si difende incolpando i produttori di memorie di non rispettare gli standard
– 29 Aprile 2000: dopo il mezzo voltafaccia di inizio anno, Intel riconferma Rambus partner tecnologico per le memorie del futuro dichiarando anche che le RDRAM sono le uniche memorie che consentiranno a Willamette (Pentium 4) di esprimere tutta la sua potenza
– 11 Maggio 2000: sembra proprio che i produttori di RAM non c’entrino nulla con i problemi dell’i820, ed infatti Intel è costretta ad annunciare il ritiro in massa del famigerato chipset per un bug nell’MTH (Memory Translator Hub). Si calcola che le piastre madri da sostituire siano circa un milione
– 10 Luglio 2000: confrontando alcuni test pubblicati da Intel sul proprio sito emerge che il chipset i815E, con supporto per le memorie PC133, batte in prestazioni l’accoppiata i820E/RDRAM. Ennesima figuraccia per la casa di santa Clara che si giustifica giudicando i test non direttamente confrontabili
– 29 Agosto 2000: Intel conferma quanto scoperto da alcuni laboratori hardware indipendenti, ossia che il PIII a 1,13 GHz è afflitto da un bug correlato con le alte temperature raggiunte da questa CPU. Ritirati tutti i modelli già venduti fino a quel momento (poche decine di migliaia).
– 30 Settembre 2000: Intel annuncia uficialmente la cancellazione del progetto Timna, una CPU di fascia bassa che avrebbe dovuto integrare su di un solo chip controller audio, grafico e di memoria.

A tutto questo andrebbe poi aggiunto il voltafaccia di Intel sul supporto alle memorie DDR nel Pentium 4 , prima categoricamente escluso e poi recentemente ripreso in considerazione, e i ritardi nell’introduzione di tecnologie, come il bus a 100 MHz nei Celeron, che hanno fatto pesantemente inclinare l’ago della bilancia del fattore prezzo/prestazioni verso le CPU di AMD.

Il risultato di questi errori – talvolta progettuali, talvolta strategici e commerciali – si è tradotto in un cospicuo vantaggio di AMD che, solo nel secondo trimestre del 2000, è riuscita a portare via alla più grossa rivale il 10% del mercato dei processori.

Come ho detto in passato, Intel evidentemente non si aspettava un’AMD così progredita tecnologicamente e capace addirittura di anticipare le sue mosse. Con l’Athlon la casa di Sunnyvale può contare su di un’architettura molto scalabile e capace di reggere frequenze anche molto elevate, condividendo fra l’altro la produzione di questi chip con quelli di fascia bassa, i Duron, economici ma con prestazioni che spesso hanno poco da invidiare ai modelli di fascia alta.

Intel spera di riscattarsi con il Pentium 4, ma ancora una volta si è andata a complicare la vita offrendo supporto incondizionato alle memorie di Rambus, il cui prezzo è ancora troppo elevato persino per la fascia alta del mercato. A metterci una pezza ci penseranno chipmaker alternativi, come Via e ALI, in procinto di rilasciare chipset DDR per Pentium 4, un prodotto che Intel non rilascerà prima del prossimo autunno.

In questi ultimisimi anni la strategia di fondo di Intel si è focalizzata nel diversificare il suo business puntando verso settori del mercato con più alti margini di profitto, come quello mobile, del networking e delle info appliance. Forse non sarebbe neppure troppo insensato pensare che il big californiano abbia finito per trascurare un po ‘ quello che, fino a ieri, era la sua prima missione: produrre chip per PC.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
3 ott 2000
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