Intel lo vuole ultradenso

Intel lo vuole ultradenso

Il colosso debutta nei server blade con una famiglia di tecnologie pensate per il computing a elevate prestazioni, segmento dove Intel lavora anche su altre novità
Il colosso debutta nei server blade con una famiglia di tecnologie pensate per il computing a elevate prestazioni, segmento dove Intel lavora anche su altre novità


San Jose (USA) – Grazie alle loro caratteristiche peculiari – quali dimensioni estremamente compatte, consumi energetici contenuti e costi relativamente più bassi rispetto ai server tradizionali – i sistemi blade (o ultradensi) si stanno ritagliando una nicchia sempre più importante nel mercato enterprise, soprattutto nel settore del computing ad elevate prestazioni (HPC, High Performance Computing), dove vengono utilizzati per la creazione di cluster.

Ben conscia del potenziale valore di questo giovane segmento Intel ha lanciato la sua prima famiglia di server blade, battezzata Server Computer Blade , e attualmente composta dal modello SBXL52, un sistema che prevede due processori Intel Xeon per ogni blade con un totale di 14 blade per chassis. La piattaforma comprende switch Gigabit Ethernet e Fibre Channel e funzioni semplificate per la gestione della rete e del computing tramite i prodotti Management Module e Deployment Manager e OpForce di Veritas.

Intel ha poi svelato che, durante il corso dell’anno, rilascerà un server blade basato su processori Xeon MP a quattro vie (nome in codice McCarran ).

Il chipmaker ha spiegato di aver sviluppato i componenti alla base della propria soluzione blade con la collaborazione di IBM, un colosso che ha già maturato una notevole esperienza in questo campo.

“Per risolvere i complessi problemi di analisi del computing tecnico è necessario disporre di sistemi in grado di offrire prestazioni elevate, un rapporto prezzo/prestazioni ottimale e una vasta gamma di soluzioni e tool”, ha spiegato Intel in un comunicato. “I sistemi HPC basati su architettura Intel utilizzati al Lawrence Livermore National Laboratory e nei Sandia National Lab rappresentano due delle implementazioni HPC più grandi e potenti del mondo”.

Nelle scorse settimane il big di Santa Clara ha introdotto alcune nuove versioni di Itanium 2 dedicate, fra le altre cose, ai server blade e ai cluster.

Per il 2004 Intel prevede di potenziare la famiglia di processori Itanium 2 con una versione dotata di una cache più grande e di aggiornare le versioni ottimizzate per i sistemi biprocessore e a basso consumo.

La famiglia di chip Xeon MP per server con almeno quattro processori verrà ampliata con una versione dotata di cache più grande nel primo semestre 2004. In seguito Intel introdurrà il primo Xeon MP realizzato con il processo a 90 nm (nome in codice Potomac): ad accompagnarlo vi sarà un nuovo chipset al momento conosciuto con il nome in codice di Twin Castle .

Il chipmaker ha svelato l’intenzione di aggiornare anche la propria famiglia di Xeon dual-processor con una versione più veloce nel 2003 e il primo processore di fascia enterprise a 90 nanometri (nome in codice Nocona) nella prima metà del 2004. L’azienda ha inoltre annunciato un altro processore a 90 nm (nome in codice Jayhawk) che verrà introdotto dopo Nocona. Il processore Nocona sarà supportato da nuovi chipset Intel per server e workstation i cui nomi in codice sono, rispettivamente, Lindenhurst, Lindenhurst VS e Tumwater.

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Pubblicato il
22 set 2003
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