Intel sogna due StrongARM leggerissimi

Intel sogna due StrongARM leggerissimi

La mamma dei Pentium questa volta aumenta la potenza dei suoi processori per hand held e ne riduce il consumo energetico, puntando tutto su nuove generazioni di piccoli device molto intelligenti
La mamma dei Pentium questa volta aumenta la potenza dei suoi processori per hand held e ne riduce il consumo energetico, puntando tutto su nuove generazioni di piccoli device molto intelligenti


San Francisco (USA) – Nelle ore della presentazione del suo Pentium4, Intel continua ad occupare spazio sulla stampa specializzata grazie alla consumata abilità di far trapelare voci e mezze-certezze su progetti di sviluppo ancora non ufficialmente annunciati. Ed è questo il caso di due nuovi processori StrongARM ancora in via di sviluppo capaci di aumentare notevolmente la potenza dei chip per device leggeri diminuendo al contempo, e grandemente, il consumo energetico.

I due processori rientrano nella strategia di Intel che mira a occupare la leadership nella produzione di chip per una nuova generazione di device leggeri, palmari, telefonini e info appliance in generale, dotati di maggiore capacità di computing, di dimensioni più ridotte rispetto alle attuali e in generale di una maggiore duttilità applicativa.

Il primo dei due chip è noto con il nome in codice di Coyanosa. Si tratta di un “seguito” dell’SA 110 e dovrebbe essere lanciato con velocità di clock a partire da 600 MHz. Il secondo processore, Cotulla, dovrebbe invece essere l’evoluzione dell’SA 1110. La sua velocità partirà da 400 MHz. Cotulla sarà un processore integrato capace di offrire supporto per USB, schermi LCD e connessioni infrarosse. Secondo le voci che circolano sul prodotto, questa integrazione potrebbe consentire, ai costruttori di device leggeri, di risparmiare spazio e quindi di produrre sistemi più piccoli degli attuali.

I due nuovi processori sarebbero la conseguenza diretta dei miglioramenti apportati da Intel all’architettura StrongARM, consistenti in un nuovo sistema di caching (write-back cache) e nell’implementazione di quello precedente (write-through).

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Pubblicato il
24 ago 2000
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