Intel spinge il Pentium M sui server

Intel spinge il Pentium M sui server

Il chipmaker intende far leva sulle potenzialità dell'architettura alla base del Pentium M per spingere i propri chip mobili anche sui server, un mercato dove le soluzioni a basso consumo sono sempre più gettonate
Il chipmaker intende far leva sulle potenzialità dell'architettura alla base del Pentium M per spingere i propri chip mobili anche sui server, un mercato dove le soluzioni a basso consumo sono sempre più gettonate


Santa Clara (USA) – I processori a basso consumo stanno guadagnando spazi di mercato sempre più ampi, accomunando ormai una gamma di sistemi che va dai notebook ai server blade passando per i PC small-form factor e i thin client. In attesa di migrare il suo intero parco di CPU verso l’architettura dei Pentium M, Intel si sta muovendo per spingere già ora i suoi processori mobili verso il mercato dei server x86.

Il chipmaker ha infatti annunciato di aver certificato i suoi giovani chipset E7520 ed E7320 per supportare, oltre agli Xeon, i Pentium M e i Celeron M. Questo semplifica la progettazione, da parte dei produttori, di server a singolo processore basati sui chip a basso consumo di Intel.

I chipset E7520 ed E7320 sono stati specificamente progettati per i server dual-Xeon con bus di sistema a 800 MHz e tecnologia a 64 bit EM64T. I chipset supportano le memorie DDR2-400 dual-channel con ECC, schede PCI Express x4 e x8 e controller RAID. I due modelli si differenziano unicamente per il numero di link PCIe x8 supportati: uno nel caso dell’E7320, tre nel caso dell’E7520.

C’è da notare che Intel ha a catalogo Xeon low e ultra-low voltage capaci di consumare rispettivamente un massimo di 55 e di 30 watt: quest’ultimo valore non è molto distante dai circa 25 watt dei Pentium M più veloci, tuttavia questi ultimi, grazie alla loro architettura di nuova generazione, forniscono un rapporto performance/watt inarrivabile per gli Xeon. Questo del resto spiega perché Intel abbia già pianificato la convergenza di tutte le sue CPU, incluse quelle server e desktop, verso la propria tecnologia mobile: ciò decreterà il definitivo abbandono della vecchia architettura NetBurst introdotta 5 anni or sono con il Pentium 4.

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Pubblicato il
16 giu 2005
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