Intel volta le spalle a Rambus

Intel volta le spalle a Rambus

Rambus non è stata invitata da Intel nel consorzio per lo sviluppo delle memorie del prossimo futuro. E mentre abbandona Rambus, il colosso abbassa i prezzi dei chip mobile
Rambus non è stata invitata da Intel nel consorzio per lo sviluppo delle memorie del prossimo futuro. E mentre abbandona Rambus, il colosso abbassa i prezzi dei chip mobile


Santa Clara (USA) – Sarà per tutte le grane che le ha causato l’i820 o per repentini cambi di programma, fatto sta che da qualche tempo Intel sembra aver preso le distanze dalla partner Rambus , società con cui ha sviluppato quello che doveva essere lo standard tecnologico per le memorie del futuro: il Direct Rambus.

Evidentemente per Intel le memorie del futuro non portano il nome di Rambus DRAM e la riprova è la formazione di un consorzio fra Intel ed alcuni dei maggiori chipmaker al mondo, Micron , NEC , Samsung , Hyundai e Infineon , per lo sviluppo, entro il 2003, di una nuova tecnologia DRAM ad alte prestazioni.

Naturalmente al convito Rambus non è stata invitata e sebbene Intel sostenga che nessuno le impedisce di partecipare, è ormai chiaro che fra le due società non corre più buon sangue.

Rambus pare essere stata gettata via come una “bambola vecchia” e del resto le ragioni di questa marcia indietro, come già sottolineato anche da Punto Informatico, ci sono tutte: la tecnologia Rambus non è aperta ed i chip maker devono pagare delle royalty anche abbastanza salate; ne consegue che il prezzo dei chip è alto, troppo alto per competere con le imminenti DDR DRAM. La stessa HP sembra abbia fatto pressioni su Intel per non adottare la tecnologia Rambus per Itanium ed i futuri chip IA-64.

Ora Rambus ha un paio d’anni per imporre la sua tecnologia: se non vi riuscirà, e senza l’appoggio dei grandi fratelli è difficile vi riesca, potrà dire addio ai suoi sogni di gloria.


Preparando il terreno all’annuncio della tecnologia SpeedStep, che ridurrà sensibilmente il consumo energetico delle CPU mobile, Intel ha deciso di svalutare il “vecchio”, tagliando i prezzi di tutta l’attuale gamma di processori per notebook, Pentium III e Celeron.

E così un Pentium III 500 Mobile domani costerà 245 dollari per mille unità anziché 530, con un risparmio di circa il 54%, mentre un Celeron 466 Mobile costerà 96 dollari contro i precedenti 209, per una riduzione ancora del 54%.

Per i modelli inferiori nella fascia Pentium III i ribassi sono livemente minori, in media del 45%, mentre nella fascia dei Celeron i modelli sotto il 466 condividono con il fratello maggiore riduzioni di prezzo del 53-54%.

Naturalmente il nuovo listino di Intel si ripercuoterà direttamente, a partire dall’inizio del prossimo mese, sul prezzo dei portatili, una fascia di computer che fa registrare un continuo incremento della domanda, sulla scia di quella tendenza che vuole l’informatica sempre più “mobile”.

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Pubblicato il
18 gen 2000
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