Internet distrae. Ma non chiudetela

Internet distrae. Ma non chiudetela

Un nuovo studio Datamonitor conferma quello che già sanno tanti, che la Rete, cioè, porta la mente altrove. Ma molte imprese non vogliono censurare
Un nuovo studio Datamonitor conferma quello che già sanno tanti, che la Rete, cioè, porta la mente altrove. Ma molte imprese non vogliono censurare


Londra – Sul posto di lavoro niente riesce a distrarre i dipendenti dai propri doveri e responsabilità più di Internet e in particolare della pornografia che viaggia e occupa ampi spazi della rete. E questo ha un impatto negativo sulla produttività.

La scoperta del secolo l’hanno fatta gli esperti di Datamonitor secondo cui non hanno ridotto il problema né i regolamenti aziendali interni né sistemi di monitoraggio delle attività Internet. Da qui discenderebbe una forte richiesta da parte delle aziende europee, quelle monitorate da Datamonitor, verso nuovi e più efficienti sistemi di repressione delle distrazioni telematiche.

Secondo Datamonitor due terzi delle aziende europee monitorano quello che i dipendenti fanno con la Rete e diffusissimi sono i software di filtraggio dei siti “sconvenienti”. In particolare, due terzi delle imprese in un campione statistico di 200 hanno affermato di controllare l’uso della Rete da parte dei dipendenti, il 40 per cento sostiene di farlo periodicamente e il 23 per cento saltuariamente.

Sono invece 37 su 100 le imprese che non monitorano l’uso di Internet, sebbene il 12 per cento stia pensando di attrezzarsi per farlo. Ma il dato più interessante sta probabilmente nel fatto che ben il 41 per cento delle aziende ha affermato di non voler restringere l’uso della Rete ai dipendenti.

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Pubblicato il
25 ott 2002
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