New York (USA) – Negli Stati Uniti usano l’espressione free speech : in Italia viene chiamata libertà di manifestare il proprio pensiero – un diritto dell’individuo tutelato dall’articolo 21 della Costituzione. Presto, secondo i membri del Free Expression Policy Project , questo fondamento della democrazia liberale potrebbe affondare sotto i colpi aggressivi dei difensori della proprietà intellettuale.
Uno studio condotto da alcuni giuristi statunitensi indica la fine del cosiddetto fair-use come un inquietante preludio al crollo della libertà d’espressione su Internet: l’accoppiata tra normative iper-restrittive quali il DMCA statunitense e l’ubiquità transnazionale della Rete rendono la situazione particolarmente critica, limitando gravemente creatività ed innovazione .
Il problema fondamentale individuato da Marjorie Heins, ricercatrice e giurista che ha partecipato al completamento del rapporto provocatorio Will Fair Use Survive? , è che “non esiste esattamente una definizione di ciò che si possa fare con i contenuti protetti, di ciò che effettivamente rientra sotto l’ombrello del cosiddetto fair use “.
L’estrema aggressività dimostrata da molti soggetti dell’ industria multimediale , pronti a “sbranare” chiunque violi la proprietà intellettuale, sembra il “sintomo di un cambiamento” che mina l’uso di contenuti protetti in nome di un uso equo: “un fair-use per fini di studio, critica, commento, cronaca, insegnamento, ricerca”, sottolinea la Heins.
I ricercatori del Free Expression Policy Project propongono pertanto una riforma delle norme sul copyright , in modo da difendere gli individui dagli assalti legali spesso lanciati da editori, discografici e produttori di audiovisivi. La Heins propone, tra le tante, “la fine dei sistemi di protezione antipirateria sui DVD e sui CD audio”, accusati di essere un vero e proprio nemico del fair-use .
La studiosa suggerisce inoltre “maggiore informazione riguardo al fair-use”, poiché “più persone inizieranno a prendere coscienza dell’uso innocuo di frasi, clip audiovisive o musiche, più sarà difficile che si verifichino episodi di persecuzione”.
Tommaso Lombardi
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Riciclaggio/smaltimenToner e Inchiostri
Cosa usate voi per smaltire o reciclare i toner o gli inchiostri delle numerose stampanti/fotocopiatrici?Quanto pagate per liberarvene senza buttarlo nell'immondizia in mezzo agli altri rifiuti? Secondo voi qualè la soluzione migliore che dovrebbe affrontare un azienda?Ogni giorno vedo gettare toner (anche grandi), dentro i cestini della carta... bisogna trovare una soluzione al più presto economica e veloce.Consigli ed esperienze ben accette.AnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
- Scritto da: Anonimo> Consigli ed esperienze ben accette.Chiedilo a quelli di Greenpeace.AnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
> Cosa usate voi per smaltire o reciclare i toner o> gli inchiostri delle numerose> stampanti/fotocopiatrici?ho solo due toner per la mia laser, e li rigenero quando si consumano (in media un annetto ciascuno ) > Secondo voi qualè la soluzione migliore che> dovrebbe affrontare un azienda?ridurre il cartaceo al minimo, ma penso che già le aziende pensino a massimizzare i guadagni e quindi rigenerino e stampino l'essenziale, il problema si pone di più per gli utenti domestici che magari gettano gli inchiostri > Ogni giorno vedo gettare toner (anche grandi),> dentro i cestini della carta... bisogna trovare> una soluzione al più presto economica e veloce.prenditeli e rivendili rigenerati ;)AnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
- Scritto da: Anonimo> Cosa usate voi per smaltire o reciclare i toner o> gli inchiostri delle numerose> stampanti/fotocopiatrici?non faccio piu' uso di stampanti da 7 anni e vivo bene lo stessoAnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
Che lavoro fai?AnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
Restaura cantineAnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
- Scritto da: Anonimo> Cosa usate voi per smaltire o reciclare i toner o> gli inchiostri delle numerose> stampanti/fotocopiatrici?Sinceramente li riporto al negozio che me li ha venduti (vende toner rigenerati, quindi il mio lo rigenerano e me lo rivendono).> Quanto pagate per liberarvene senza buttarlo> nell'immondizia in mezzo agli altri rifiuti? (vedi sopra).Per quanto riguarda le cartucce InkJet, al Mediaworld a Milano (quello in via Rubattino) c'è un "contenitore" che ti eroga soldi per ogni cartuccia che gli metti. Credo che vengano usate per la rigenerazione.> Secondo voi qualè la soluzione migliore che> dovrebbe affrontare un azienda?> Ogni giorno vedo gettare toner (anche grandi),> dentro i cestini della carta... bisogna trovare> una soluzione al più presto economica e veloce.Quello che ti go detto sopra :)byeAnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
mi pare che una non ben chiara normativa dichiarava il toner un rifiuto non speciale e quindi assimilabile all'urbano.per me e' come il veleno.....mahAnonimoRe: Riciclaggio/smaltimenToner e Inchios
Da un bel po' di tempo uso le stesse cartucce della stampante e quando finisce l'inchiostro le ricarico.A parte il denaro risparmiato, ho anche la coscienza pulita.A casa differenziamo parecchio, il problema è che qui nella ns città (indovinate un po', quella dell'emergenza rifiuti) la raccolta differenziata non arriva al 15%.AnonimoRe: Greenpeace China???
Pur dimostrando una buona memoria di quel che è successo in Russia, il tuo intervento è superficiale.Se il governo cinese si comporta scorrettamente non è detto che lo facciano tutti i cinesi all'unisono, anzi, il piu delle volte sono proprio i cinesi a pagare lo scotto delle decisioni prese dal loro governo che è sempre pronto a reprimere tutti e chiunque. Cosa ne sai tu di Greenpeace, hai mai lavorato per loro o partecipato in qualche modo alle loro iniziative? No? Allora devi solo stare zitto.Anonimo9 --
Garson PooleMa Greenpeace non ha la coscienza pulita
spesso e volentieri si è resa protagonista di fatti e gesti tutt'altro che civili e democratici. Senza dimenticare che molte volte le posizioni assunte su temi caldi come buco ozono, petroliere, ecc... non erano supportate da una motivazione credibile e plausibile.AnonimoRe: Ma Greenpeace non ha la coscienza pu
Complimenti per la fuffa di prima qualità!Se cerchi risposte (sempre se ti fai le domande) fai un giro sul loro sito.AnonimoRe: Ma Greenpeace non ha la coscienza pu
- Scritto da: Anonimo> spesso e volentieri si è resa protagonista di> fatti e gesti tutt'altro che civili e> democratici. Senza dimenticare che molte volte le> posizioni assunte su temi caldi come buco ozono,> petroliere, ecc... non erano supportate da una> motivazione credibile e plausibile.Insomma, mi par di capire, un po' come la posizione assunta da Bush con l'Iraq e le presunte armi chimiche di Saddam... :DAnonimoRe: Ma Greenpeace non ha la coscienza pu
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Anonimo> > spesso e volentieri si è resa protagonista di> > fatti e gesti tutt'altro che civili e> > democratici. Senza dimenticare che molte volte> le> > posizioni assunte su temi caldi come buco ozono,> > petroliere, ecc... non erano supportate da una> > motivazione credibile e plausibile.> > Insomma, mi par di capire, un po' come la> posizione assunta da Bush con l'Iraq e le> presunte armi chimiche di Saddam... :D Esatto,solo che Saddam non aveva nulla... Invece il mare è pieno di merda chimica prodotta e sbadatamente riversata nel mare per far camminare bigotti e ciccioni imprenditori o ricchi impiegati sui loro fuoristrada in citta come Milano o Torino. Buffoni.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 06 12 2005
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