Internet faccia sapere cosa è la Democrazia. Grazie

Internet faccia sapere cosa è la Democrazia. Grazie

Per celebrare la Giornata Internazionale della Democrazia, negli States con un concorso si chiedono video a go-go agli utenti Internet. Chi vince stringerà la mano a nientepopodimeno che Steven Spielberg
Per celebrare la Giornata Internazionale della Democrazia, negli States con un concorso si chiedono video a go-go agli utenti Internet. Chi vince stringerà la mano a nientepopodimeno che Steven Spielberg

Che cos’è la Democrazia? La domanda è apparentemente banale, ma la risposta non dovrebbe esserlo . Lunedì 15 settembre è stato l’ International Day of Democracy , celebrazione voluta dalle Nazioni Unite in omaggio alla “elasticità e universalità dei principi democratici” costantemente oltraggiati, minacciati, smantellati e pur tuttavia in grado di farsi strada “nelle società di tutto il mondo”.

Oltre alle manifestazioni, ai panel e agli eventi propri della celebrazione, quest’anno ci sarà anche occasione di rispondere alla domanda “che cos’è la Democrazia” con un video, distribuito su YouTube, come emblema della democraticità pervasiva della rete

DemocracyChallenge è uno sforzo eminentemente “educational” frutto della partnership tra il Dipartimento di Stato USA, il suddetto YouTube, NBC Universal, il sindacato dei registi statunitensi e gli studios della MPAA. La Directors Guild e le major si sono impegnate a visionare il filmato vincitore del contest e a incontrare gli autori, che avranno altresì diritto a un viaggio di una settimana speso tra New York, Washington e Hollywood in cui incontreranno ufficiali governativi e gruppi promotori dei principi democratici.

Gli organizzatori del contest pongono naturalmente l’accento sulla possibilità di partecipazione democratica insita nei moderni mezzi di comunicazione telematica . “Siamo qui per far sì che tutti parlino – ha dichiarato il coordinatore del progetto per il Dipartimento di Stato Jonathan Margoli – È un approccio di tipo telematico. Le risposte possono venire da ogni tipo di fonte”.

L’apporto del privato si è rivelato importante, continua Margoli, per introdurre “qualche incentivo” in grado di spingere i più talentuosi a mettere la propria telecamera al servizio della discussione sulla democrazia. Ecco dunque l’intervento dei registi di Hollywood e la prospettiva di incontrare Steven Spielberg o i fratelli Cohen (nella foto) per il vincitore, ecco dunque l’entrata in gioco dei grandi marchi del cinema, a solleticare la prospettiva di un contratto o, comunque, la possibilità di lavorare in seno alla Mecca americana della Settima Arte.

La deadline per la presentazione dei lavori è stata fissata al prossimo 31 gennaio 2009. La partecipazione è aperta a tutti, ma non tutti i video inviati verranno sottoposti al vaglio del grande pubblico per la scelta del vincitore: una giuria di esperti di cinema e studiosi dei principi democratici (tra cui i rappresentanti della New York University, la University of Southern California, il National Democratic Institute e il Center for International Private Enterprise) farà in modo di ridurre il numero di sottomissioni scremando, si spera, solo quelle meno meritevoli.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 set 2008
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