Internet, le scuole dovranno risparmiare

Internet, le scuole dovranno risparmiare

L'idea è di spingere gli istituti a trattare direttamente con i provider per ottenere la connettività che interessa loro. Per farlo, avranno in dotazione un fondo da 40 euro al mese
L'idea è di spingere gli istituti a trattare direttamente con i provider per ottenere la connettività che interessa loro. Per farlo, avranno in dotazione un fondo da 40 euro al mese

Fa discutere in rete la decisione confermata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni di trasformare integralmente il modo in cui oggi le scuole italiane si collegano ad Internet.

Il Ministro ha infatti dichiarato ad Italia Oggi (solo su abbonamento, ndr.) che dal primo maggio le linee ISDN e ADSL attualmente a disposizione delle segreterie scolastiche attraverso una convenzione con Pathnet (Gruppo Telecom Italia) saranno terminate . Il motivo, stando alla nota del ministero in cui sono descritte le novità, sarebbe dovuto al fatto che l’operatore unico di riferimento non sarebbe più in grado di sostenere le richieste che provengono dalle scuole di tutta Italia.

Nella nota, pubblicata da CISL Scuola , si legge come la gestione centralizzata della intranet SIMPI, che riguarda 11mila istituti scolastici , abbia fatto il suo tempo, e vengono elencate le ragioni:

– l’elevato numero di accessi non facilita una gestione flessibile del contratto, ma di fatto impone l’adozione di un’unica soluzione tecnologica, (banda disponibile, tipologia e configurazione del router), da applicare a tutte le sedi, laddove scuole aventi dimensioni, attività, prerogative diverse andrebbero dotate di collegamenti tagliati sulle specifiche esigenze;

– tutte le linee ADSL accedono alla rete Internet attraverso un unico punto, dove è attivo un sistema di protezione (firewall) centralizzato. Questa soluzione, che era l’unica percorribile visto il numero di accessi e la loro distribuzione sul territorio, comporta una standardizzazione delle politiche di sicurezza che, per una realtà così variegata e mutevole come quella delle scuole, si è dimostrata poco efficace: infatti, sono pervenute all’Amministrazione numerose richieste inerenti l’abilitazione sul firewall di servizi non standard ma di grande interesse per la singola scuola, (ad es. l’home banking, l’assistenza remota da parte del proprio fornitore di pc, la partecipazione a progetti gestiti da enti esterni etc.). Disponendo di un firewall centralizzato, non è stato possibile accogliere queste richieste in quanto l’abilitazione avrebbe impattato su tutte le linee ADSL, esponendo anche le scuole non interessate a possibili rischi di sicurezza;

– essendo l’Amministrazione il riferimento contrattuale nei confronti del fornitore, anche la gestione della logistica dei collegamenti, (richieste di trasloco, reintegro router a seguito di furto etc.), non può essere svolta direttamente dalla scuola, ma esige un inoltro della richiesta da parte dell’Amministrazione: ciò si traduce in un passaggio aggiuntivo esclusivamente formale, che non dà valore aggiunto alla richiesta, ma che può essere invece fonte di ritardi o inefficienze, in considerazione della numerosità degli accessi;

– il contratto RUPA prevede una revisione annuale delle tariffe, che è oggetto di contrattazione tra il fornitore e il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA): tuttavia i ribassi applicati, anche in virtù delle peculiarità del contratto, non sono paragonabili all’evoluzione delle tariffe commerciali per collegamenti di potenza analoga o superiore, considerati ormai più che adeguati alle esigenze delle scuole.

La Stampa ricorda come la fornitura da parte di Pathnet risalga ormai al 2003 e comprenda sia connettività ADSL che, laddove non sia possibile offrirla, connettività ISDN.

Il cuore di questa rivoluzione prevede che a fronte di un contributo governativo di 480 euro all’anno per ogni istituto scolastico, sia questo a provvedere alle proprie esigenze, cercando sul mercato le offerte che meglio si addicano alle proprie necessità, e che consentano di rientrare nel budget. Va da sé che la nuova misura consentirà agli operatori locali di poter contare su nuovi, magari non opulenti, clienti istituzionali, ma sono inevitabili le polemiche per chi ritiene insufficiente una dotazione di 40 euro al mese per garantire la connettività in un istituto.

Ma sono critiche che il Ministero respinge, proprio nella nota: infatti, si sostiene che con questa misura i servizi miglioreranno in tutte le scuole , perché verranno adottate connessioni “personalizzate” sulle esigenze dei singoli istituti, che gestiranno autonomamente le utenze e che potranno più rapidamente accedere alle nuove opportunità, come quelle delle tecnologie wireless. Quello che non sarà tagliato su misura, invece, è proprio il “contributo” di 480 euro: uguale per tutti gli istituti.

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Pubblicato il 7 mar 2007
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