Internet? Pericolo per i bimbi

Internet? Pericolo per i bimbi

Questa una constatazione dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori secondo cui chi cerca notizie su Osama Bin Laden in rete trova tonnellate di pedoporno
Questa una constatazione dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori secondo cui chi cerca notizie su Osama Bin Laden in rete trova tonnellate di pedoporno


Roma – Una notizia allarmante quella che arriva dall’ Osservatorio sui Diritti dei Minori che ha denunciato alla Polizia Postale le proprie scoperte avvenute su internet, in particolare quella secondo cui chi utilizza i principali motori di ricerca per studiare Osama Bin Laden si trova dinanzi a moltissimi link a siti pedopornografici.

Antonio Marziale, presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, ha affermato che “da qualche sera seguiamo il centuplicarsi di stanze di dialogo, sulle chatline adolescenziali, dedicate all’11 settembre. Alcuni interlocutori, spacciandosi per insegnanti, hanno suggerito ai ragazzi di prepararsi sull’argomento che, osservano, sarà trattato all’inizio dell’anno scolastico”. L’orrore, ha spiegato Marziale, era lì: “Anche noi abbiamo avviato tali ricerche ed alla voce Bin Laden si è aperto un inferno pedopornografico: centinaia di indirizzi, a loro volta linkati, che messi insieme formano migliaia e migliaia di pagine con bambini, anche neonati, abusati”.

Una situazione limite e sarà sicuramente un caso che Punto Informatico, cercando “Osama Bin Laden” o “Bin Laden” e persino “Laden” su alcuni dei principali motori non sia riuscito, nella giornata di ieri, ad individuare un solo link pedopornografico. E questo nonostante il fatto che vi siano alcuni degli infiniti siti per adulti che sfruttano quei termini per infilarsi nei migliori posizionamenti di taluni motori di ricerca.

La soluzione del problema del pedoporno in rete? E’ radicale e la individua lo stesso Marziale, che si rivolge agli insegnanti affinché “evitino di assegnare ricerche su internet sull’11 settembre e suggeriscano di servirsi dei mezzi d’informazione tradizionali, come giornali radio e tv”.

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Pubblicato il
9 set 2002
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