Roma – “Internet, a causa del numero crescente di utenti, dell’anonimato che offre e della sua facilità d’uso, costituisce una fonte di pericolo per i minori”. Con queste parole il presidente della commissione Affari Esteri del Senato, il leghista Fiorello Provera, nelle scorse ore ha fatto saltare sulla sedia i tecnici del settore.
Anzitutto viene contestata a Provera l’affermazione sull’anonimato, una possibilità che online è sempre più complesso inseguire e che richiede un notevole know-how delle cose della rete. Ma viene anche contestata la relazione tra il crescente numero di utenti e il pericolo per i minori che, in rete, è statisticamente pressoché nullo rispetto ai pericoli che corrono fuori da internet.
Le tesi di Provera hanno un forte impatto perché è il presentatore al Consiglio d’Europea di un rapporto che analizza pedofilia e sfruttamento sessuale dei minori e che non a caso si dilunga sugli abusi “offline”, quelli del traffico di bambini dai paesi poveri, del loro sfruttamento anche in Europa e via dicendo.
Su internet Provera sembra avere le idee chiare, con l’affermazione che i siti pedopornografici si sviluppano indisturbati sul web e che le chat-line vanno tenute d’occhio perché sono “luoghi ad alto rischio per i minori”.