Isohunt si traveste da Google

Isohunt si traveste da Google

Gary Fung ci riprova e stavolta spera di convincere le autorità USA che il suo non è altro che un motore di ricerca. Specializzato in torrent
Gary Fung ci riprova e stavolta spera di convincere le autorità USA che il suo non è altro che un motore di ricerca. Specializzato in torrent

Una settimana fa un tribunale statunitense aveva costretto Isohunt a “mondarsi” dai link sgraditi alla MPAA, al fine di non incorrere in ulteriori sanzioni: e Gary Fung, creatore e proprietario del sito, ha risposto mettendo online per i soli utenti USA una versione lite del portale, ridotto a questo punto a semplice e scarno motore di ricerca per torrent .

“Questo nuovo sito è il risultato delle pressioni di MPAA – si legge sulla home page – ma speriamo ugualmente che voi utenti capiate le ragione che ci hanno indotto ad attuare questo cambiamento, con il quale non vogliamo fare altre che dimostrare la vera natura di Isohunt, che non è altro che un motore di ricerca”.

Essenzialmente la versione di Isohunt a cui vengono reindirizzati gli utenti statunitensi non differisce di molto con il motore di ricerca per eccellenza, Google. C’è dunque chi si chiede se, visto che Isohunt somiglia ora per molti aspetti a Google , qualcuno possa ancora essere convinto che il sito di Fung favorisca il file sharing illegale.

Gary Fung aveva iniziato a frequentare le aule di tribunale statunitensi nel 2006, quando la MPAA diede inizio alla sua personale offensiva nei confronti di tutti i siti ritenuti roccaforti del P2P. Oggi come in quel periodo Isohunt figura ancora nella lista dei nemici dell’industria dei contenuti, e resta da vedere se quest’ultima mossa di Fung sarà sufficiente per convincere il giudice a chiudere il caso: un’eventualità già prospettata qualche mese fa a causa delle scarse prove fornite da MPAA, ma sfumata subito dopo.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
7 apr 2010
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