Meno peggio di quanto si potesse pensare lo stato, sulla carta, dell’ informatizzazione della pubblica amministrazione italiana : a dirlo i dati ISTAT .
Le statistiche riguardano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle amministrazioni pubbliche locali (regioni, province, comuni e comunità montane) “per valutare l’ammodernamento e sviluppo dei servizi telematici a favore dei cittadini e delle imprese” e guardano, soprattutto, al lato infrastrutturale.
Quello che rileva innanzitutto è che Internet è ormai una realtà consolidata anche nel pubblico: il 99,9 per cento delle amministrazioni locali ha una connessione (con il 73 per cento dei dipendenti che gode di un accesso e il numero di PC ogni 100 dipendenti che tocca quota 84,8 computer nei comuni e a 103,6 nelle province). La banda larga, poi, ha una fascia di utilizzo che va dall’83,6 per cento degli enti locali del Nord-est fino al 71,5 per cento delle amministrazioni locali del Nord-ovest. Il collegamento in rete di tipo LAN è presente nel 95,6 per cento delle amministrazioni locali e il 32,2 per cento di queste utilizza reti locali wireless (mentre già nel 90,3 per cento godono comunque di connessioni a reti locali).
L’open source, poi, è utilizzata dalla totalità delle regioni e dal 92,2 per cento delle province , mentre nelle comunità montane e nei comuni la diffusione risulta più contenuta (rispettivamente 52,8 e 48,1 per cento); inoltre il 64 per cento dei comuni e il 79 per cento delle provincie usa servizi di e-procurement, e il 98,0 per cento delle amministrazioni locali risulta dotato di sistemi di posta elettronica.
Per quanto riguarda quelle misure che dovrebbero servire insieme alle connessioni a snellire la burocrazia e i suoi costi, è nel 62,6 per cento dei casi che un’amministrazione locale utilizza sistemi di posta elettronica certificata (PEC) e il 56,6 per cento delle amministrazioni comunali, il 95,5 per cento delle regioni e il 98,0 per cento delle province impiega la firma digitale. Tuttavia, questi avanzamenti potrebbero essere in molti casi solo sulla carta: lo stesso Ministro Brunetta, parlando della roadmap per i prossimo futuro ha accennato all’inutilizzo di questi mezzi anche nei casi in cui sono già previsti.
Se i cittadini si accorgono solo in parte della novità ciò è determinato anche dal fatto che l’utilizzo delle risorse di connessione e informatizzazione si esemplifica ancora soprattutto nelle attività gestionali: le amministrazioni locali fanno un ampio utilizzo dell’informatizzazione in rete nella gestione della contabilità, del protocollo e dei pagamenti. Mentre poco si muove per quanto riguarda l’ufficio relazioni con il pubblico e la gestione dei bandi e concorsi: queste attività, teoricamente meno burocratiche e più interessanti dal punto di vista del cittadino che cerca un riferimento per rapportarsi all’amministrazione pubblica, sono le attività generalmente meno informatizzate nel complesso delle amministrazioni locali.
Anche se ormai la quasi totalità si è dotata di una pagina Web, poi, la possibilità di scaricare modulistica da esso rappresenta il più alto livello di interattività raggiunto dalla maggior parte delle amministrazioni : l’89,8 per cento di esse ha dichiarato di consentire agli utenti l’accesso a servizi di visualizzazione e/o acquisizione delle informazioni, il 76,7 per cento la possibilità di scaricare modulistica, il 49,8 per cento di inoltrarla online e il 44,8 per cento l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto. Solo il 13 per cento permette invece di effettuare pagamenti online.
D’altra parte, il numero di addetti ad attività legate all’ICT rimane limitato: 2,9 ogni cento in regione, 2 in provincia e solo 1,6 ogni 100 dipendenti nei comuni. E nella maggior parte dei casi, poi, la modalità di gestione delle funzioni ICT è l’outsourcing con acquisto di servizi presso fornitori esterni o società partecipate.
Anche per questo un livello superiore di informatizzazione è (così come i servizi che attengono più direttamente il cittadino) ancora lontano: risulta limitata, per esempio, la capacità di utilizzare le informazioni sull’utenza attraverso applicazioni software adatte a raccogliere, archiviare e analizzare i dati in proprio possesso per migliorare i servizi o automatizzarli: tali strumenti sono adottati solo dal 2,4 per cento delle amministrazioni locali e nella metà dei casi si tratta di Regioni del Centro-nord.
Claudio Tamburrino
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Ladri e pirati.
Indovinello:Chi sono i ladri e i pirati?panda rossaRe: Ladri e pirati.
- Scritto da: panda rossa> Indovinello:> Chi sono i ladri e i pirati?chi ha violato la licenza CC ovviamente.shevathasRe: Ladri e pirati.
Se utilizzi il termine "ladri" in senso atecnico ok (anche se non credo che sia gradito agli interessati), ma non esiste un ladro in questa vicenda: bisogna parlare di violazione dei termini di licenza (e quindi di contratto) e non di furto!Riccardo CorradinoRe: Ladri e pirati.
- Scritto da: Riccardo Corradino> Se utilizzi il termine "ladri" in senso atecnico> ok (anche se non credo che sia gradito agli> interessati), ma non esiste un ladro in questa> vicenda: bisogna parlare di violazione dei> termini di licenza (e quindi di contratto) e non> di> furto!Non devi spiegarlo a me, ma a coloro che pretendono di usare il termine "ladri" per etichettare coloro che si preoccupano di diffondere la cultura e di condividere le idee, senza sottrarre niente a nessuno.panda rossaRe: Ladri e pirati.
beh, secondo la by avrebbero dovuto dire questo brano è di... e secondo la nc non avrebbero dovuto farci un centesimo sulla riproduzione del lavoro.. sono d'accordo che un problema c'è stato, se era un effettivo "danno" non lo so, ma non sarebbe costato NULLA almeno chiedere un'autorizzazioneJacopo Monegatomanca l'etichetta
Ma su un file scaricato da internet, su cui manca qualsiasi indicazione di chi è il proprietario, del titolo originale, di come fare per risalire a chi lo ha prodotto... come si fa a sapere sotto che licenza è pubblicato? Una volta che è in giro su internet, è pubblico e basta. Tutto il resto sono costi inutili a carico della collettività (cause, giudici, perdite di tempo eccetera)FetenteRe: manca l'etichetta
No e poi no.La legge sul diritto d'autore è chiarissima: è libero ciò che l'autore ha "liberato" (esplicitamente conXXXXX in uso) o definito tale dalla legge (sono scaduti i termini per lo sfruttamento economico).Se "è in giro" ma non sai se è libero devi presumere che non lo sia.Esattamente come ogni diritto d'autore non espressamente ceduto si presume rimasto in capo all'autore stesso.Ora, immagino che starai pensando che quanto sopra ha un sapore reazionario... In realtà è una tutela fondamentale per tutti i tipi di autori, come potremmo essere anche io o te (e non solo i musicisti miliardari a cui va il primo pensiero).Immagina di pubblicare uno script o un articolo. Immagina che una multinazionale apprezzi e copi e lo venda sulla base del principio "è in giro", "non so chi cavolo sia tale Fetente", "come si fa a sapere sotto che licenza è pubblicato". Ti farebbe piacere?AlessioCRe: manca l'etichetta
Giustissimo e rimette in luce il problema della accessibilità (o meglio inaccessibilità!) di un registro universale delle opere dell'ingegno.Riccardo CorradinoRe: manca l'etichetta
il discorso della "tutela fondamentale" e' un grande equivoco.l'authorship forse e' tutela fondamentale. il resto e' protezionismo che si fa per scopi economici, e produttivi, non etici. il discorso e' chiarissimo sui brevetti, ma anche qui.seno non si capuirebbe perche invece le scoperte non devono essere protette da un diritto di uso a pagamento. comunque io se vedo un bel risotto alla milanese me lo mangio e non penso certo di dare i diritti a chi l'ha inventato.gimmyRe: manca l'etichetta
- Scritto da: Fetente> Ma su un file scaricato da internet, su cui manca> qualsiasi indicazione di chi è il proprietario,> del titolo originale, di come fare per risalire a> chi lo ha prodotto... come si fa a sapere sotto> che licenza è pubblicato? Una volta che è in giro> su internet, è pubblico e basta. Tutto il resto> sono costi inutili a carico della collettività> (cause, giudici, perdite di tempo> eccetera)andiamo nel caso concreto: TiVo e gli altri utilizzi non autorizzati di software open source. Nello specifico l'uso in software closed in violazione di quanto stabilito dalla licenza. O il recente caso VLC per iPad.Se le licenze sono "male" allora che motivo avrebbe la FSF di protestare ?shevathasRe: manca l'etichetta
Non ho capito la tua domanda.Comunque ancora troppa gente non ha presente che una licenza (qualunque licenza sia) è in tutto e per tutto un contratto, che deve sottostare alle normative vigenti nella materia.Riccardo CorradinoRe: manca l'etichetta
- Scritto da: shevathas> andiamo nel caso concreto: TiVo e gli altri> utilizzi non autorizzati di software open source.> Nello specifico l'uso in software closed in> violazione di quanto stabilito dalla licenza. O> il recente caso VLC per> iPad.> Se le licenze sono "male" allora che motivo> avrebbe la FSF di protestare?l'errore di fondo nel discorso è dare per scontato che i fautori delle licenze libere siano contro il concetto di licenzala differenza con il grosso della proprietà intellettuale è che una licenza libera è una licenza etica poiché "en route", ovvero segue il naturale proXXXXX di liberalizzazione dell'informazioneMy 2 centsluisitoRe: manca l'etichetta
- Scritto da: Fetente> Ma su un file scaricato da internet, su cui manca> qualsiasi indicazione di chi è il proprietario,> del titolo originale, di come fare per risalire a> chi lo ha prodotto... come si fa a sapere sotto> che licenza è pubblicato? Una volta che è in giro> su internet, è pubblico e basta. Tutto il resto> sono costi inutili a carico della collettività> (cause, giudici, perdite di tempo> eccetera)Eh no! ce la BY che parla chiaro: chiunque può prendere la mia canzone ed utilizzarla, ma deve riportare me ed il mio gruppo come autori.E' pubblico, ma non vuol dire che non c'è autore, son due cose ben diverse.ziovaxRe: manca l'etichetta
*c'èscusate l'errore.ziovaxMa la cosa grave è...
...che ci fosse anche il dubbio che una licenza, scritta da avvocati con tanto di legalese, potesse non esser valida solo perché "free".FlatlineRe: Ma la cosa grave è...
Perdonami, cosa c'entra il "legalese"?Riccardo CorradinoRimborso paradossale
Mi puzza un po' il discorso dei 10k euro rifiutati perché superiori al guadagno che sarebbe stato ricavato dalla vendita del brano. DOVREBBE essere proprio così a rigor di logica, cioè: se io rubassi una cosa da TOT euro, e nel caso venissi beccato fossi costretto a risarcire al più TOT euro, starei sempre a rubare! Non ci perderei nulla nel farlo (salvo magari il danno d'immagine), se mi va bene ok, se mi va male al massimo pago quello che è dovuto.GagliaRe: Rimborso paradossale
Il danno va dimostrato anche quantitativamente senza maggiorazioni con il semplice scopo punitivo con quantificazione arbitraria, altrimenti non ci si atterrebbe alla non giustezza dell'azione. Se, per esempio, una canzone fosse stata utilizzata come colonna sonora di trasmissioni XXXXXgrafiche senza il permesso del detentore dei diritti e si fosse dimostrato che gli ascoltatori in gran parte la collegavano a quello show allora si avrebbe un risarcimento deciso in via equitativa per la lesione dell'immagine autorea; ma anche ciò non significa che vi sia una maggiorazione per il solo fatto di aver contravvenuto alle norme, ma perché vi è stato un danno concreto idonea ad essere monetizzato.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 10 novembre 2010 12.19-----------------------------------------------------------Riccardo CorradinoRe: Rimborso paradossale
Mmmm non mi sembra sia così in generale.Se mi beccano a copiare/condividere/bla bla 10 DVD, quale sarà la cifra che sarò costretto a pagare? Il prezzo di mercato dei 10 DVD e basta? O una quota molto più elevata a scopo punitivo?Quindi penso che i 10K euro fossero dovuti, proprio a scopo punitivo.Ingenuo 2001Ingenuo 2001Re: Rimborso paradossale
- Scritto da: Ingenuo 2001> Mmmm non mi sembra sia così in generale.> Se mi beccano a copiare/condividere/bla bla 10> DVD, quale sarà la cifra che sarò costretto a> pagare? Il prezzo di mercato dei 10 DVD e basta?> O una quota molto più elevata a scopo> punitivo?No, no, solo il prezzo dei 10 dvd, piu' un piccolo conributo di spese di spedizione.Come e' sucXXXXX a questa signora qua, per esempio:http://punto-informatico.it/3028071/PI/News/jammie-thomas-eterni-ritorni.aspxpanda rossaRe: Rimborso paradossale
Le situazioni sono completamente differenti!Nella vicenda oggetto dell'articolo c'è una citazione in giudizio da parte dell'autore dell'opera che richiede l'accertamento e la cessazione di uno sfruttamento economico di opera dell'ingegno in violazione dei termini di licenza. Nell'esempio fatto da te si parla di illecito di carattere penale (art. 171-ter legge 633/1941) con indicazione esplicita anche delle pene di carattere acXXXXXrio.Riccardo CorradinoRe: Rimborso paradossale
ma informarsi prima su cos'è la CC?il buono della CC, tra le altre cose, è che è chiaro e semplice capire quali diritti sono rilasciati dall'autore/detentore dei dirittiCC diverso da "free as air"errore_di_s istemaRe: Rimborso paradossale
ooops, ho sbagliato thread! (del resto nomen omen!)errore_di_s istemaLicenza-trappola
Chi usa la "Creative Common" dovrebbe preoccuparsi solo che la propria opera diventi libera e a disposizione dell'umanità... almeno così dicono i sostenitoriPer quale motivo allora hanno fatto causa al teatro?Non avranno mica sentito odore di soldi?sijufgekRe: Licenza-trappola
- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità... almeno> così dicono i sostenitoriA si? Io qui non leggo niente del genere, mi sai indicare dove ?http://www.creativecommons.it/> Per quale motivo allora hanno fatto causa al> teatro?> Non avranno mica sentito odore di soldi?kraneRe: Licenza-trappola
- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità...Creative Commons != Public Domain"Some rights reserved" lo dice chiaramente> almeno> così dicono i> sostenitorihttps://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/Creative_Commons#ScopiluisitoRe: Licenza-trappola
- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità... almeno> così dicono i sostenitoriAhem... NO !!!Esistono vari tipi di licenza Creative Commons che consentono di tutelare certi diritti dell'autore (anche in base a sue precise scelte): la licenza base e' la BY (attribuzione) stabilisce che chiunque puo' redistribuire l'opera e suoi derivati mantenendo l'attribuzione allì'autore originale per ogni finalita'.A questa si possono applicare altre clausole di restrizione quali:SA (share-alike) - i derivati devono essere pubblicati con la medesima licenza.ND (no-derivative) - non possono essere fatte opere derivate.NC (non-commercial) - non puo' essere usata a scopo commerciale.> Per quale motivo allora hanno fatto causa al> teatro?Perche' hanno usato derivato un'opera dall'originale, l'hanno usata a scopo commerciale e non hanno mantenuto l'attribuzione agli autori originali nonostante l'opera fosse rilasciata con licenza Creative Commons BY-NC-ND violando ogni termine della licenza in essere.> Non avranno mica sentito odore di soldi?Data la licenza usata, l'approccio e' "la nostra opera la diffondiamo gratis, voi potete redistribuirla ai medesimi termini ma se volete modificarla o guadagnarci sopra allora vogliamo anche noi la nostra parte".Prassi del tutto legittima.Inoltre sottolineo che il cuore delle licenze libere (nei contenuti come nel software) e' la liberta', non la gratuita'.CbuttiusRe: Licenza-trappola
Più che esatto Cbuttius...- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità... almeno> così dicono i> sostenitori> > Per quale motivo allora hanno fatto causa al> teatro?> > Non avranno mica sentito odore di soldi?Guarda che basta la BY, se per esempio non voglio soldi ma voglio solo farmi conoscere.... e se qualcuno modifica ed usa la mia canzone per un'opera teatrale, deve scrivere sul programma (o sulla locandina, o dire a voce all'inizio o alla fine) che la musica originale l'ho scritta io, altrimenti mi procura un danno.Spero che il concetto di licenza (in generale) ti sia più chiaro, e, quindi ti sia più chiaro anche quello di CC.ziovaxRe: Licenza-trappola
Scritto da: Cbuttius[CUT]> Inoltre sottolineo che il cuore delle licenze> libere (nei contenuti come nel software) e' la> liberta', non la> gratuita'.*** questo non è vero ed è il cattivo convincimento che viene creato perché si parla troppo spesso di Copyright e vicende del mondo anglosassone, come se fosse la stessa cosa parlare del nostro Diritto d'autore!Il cuore delle cd. Licenze libere è proprio il permettere un maggiore numero di diritti concessi dalla normativa sul diritto d'autore ad un prezzo inferiore o nullo.Riccardo CorradinoRe: Licenza-trappola
ma informarsi prima su cos'è la CC?il buono della CC, tra le altre cose, è che è chiaro e semplice capire quali diritti sono rilasciati dall'autore/detentore dei dirittiCC diverso da "free as air"errore_di_s istemaRe: Licenza-trappola
- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità... almeno> così dicono i> sostenitori> > Per quale motivo allora hanno fatto causa al> teatro?Perche' il teatro pretendeva di lucrare su un'opera libera e a disposizione dell'umanita'.panda rossaRe: Licenza-trappola
- Scritto da: sijufgek> Chi usa la "Creative Common" dovrebbe> preoccuparsi solo che la propria opera diventi> libera e a disposizione dell'umanità... almeno> così dicono i> sostenitoriquesto lo dici tu, non i sostenitori. io pubblico le mie canzoni su soundcloud e faccio in modo che chiunque possa scaricarle, linkarle, e farle girare. MA se tu mediaset (ad esempio) le usi per farci uno spot o un jingle e non mi chiedi l'autorizzazione. ti spezzo in due.diverso è il discorso per associazioni no-profit. te la cedo anche gratuitamente.> > Per quale motivo allora hanno fatto causa al> teatro?> > Non avranno mica sentito odore di soldi?skzskzC'e' un film libero e gratuito.
La notizia del giorno e' che e' uscito un film di animazione libero e gratuito.http://attivissimo.blogspot.com/2010/11/lopen-source-spiegato-con-i-draghi.htmlQuesto sara' il futuro.Produrre film di qualita' senza chiedere un centesimo e' possibile.Le major possono chiudere (i videotechini lo hanno gia' fatto).panda rossaRe: C'e' un film libero e gratuito.
Come notizia del giorno è un po' vecchia per la verità, Big Buck Bunny, ad esempio, è in rete già da quasi due anni e mezzo.mominRe: C'e' un film libero e gratuito.
Mha... e chi li paga quelli che lavorano al film? Cioè, io che lavoro, otto e piu' ore al film, come pago affitto e cibo?NON è questo il futuro. Il lavoro SI paga.skzskzRe: C'e' un film libero e gratuito.
tra l'altro, stiamo parlando di 16 mesi di lavoro, per 15 (!!!) minuti. chiunque ha una mezza idea di come funzionano le produzioni dei film di animazione, sa che è stato tutto fatto nei tempi morti durante il lavoro su altre produzioni (pagate)skzskzRe: C'e' un film libero e gratuito.
Falso, altrimenti avrebbero usato gli stessi strumenti delle altre produzioni, e non blender.uno qualsiasiRe: C'e' un film libero e gratuito.
> Mha... e chi li paga quelli che lavorano al film?> Cioè, io che lavoro, otto e piu' ore al film,> come pago affitto e> cibo?Se a quelli che hanno fatto il film andava bene così, tu che c'entri?> > NON è questo il futuro. Il lavoro SI paga.È questo il futuro, invece. La vendita delle copie è finita.uno qualsiasiRe: C'e' un film libero e gratuito.
- Scritto da: uno qualsiasi> > Mha... e chi li paga quelli che lavorano al> film?> > Cioè, io che lavoro, otto e piu' ore al film,> > come pago affitto e> > cibo?> > Se a quelli che hanno fatto il film andava bene> così, tu che> c'entri?era un progetto esterno dal loro lavoro ufficiale. anche io a volte lavoro per corti che mandiamo poi in giro per festival, fuori dal circuito commerciale. ma sono due cose diverse. nessuna post produzione commerciale usa o userà mai blender in produzione, seriamente, manca la base utenti e il programma non è abbastanza potente, modulare ed il fatto che sia gratutito non ha alcun senso> > > > > NON è questo il futuro. Il lavoro SI paga.> > È questo il futuro, invece. La vendita delle> copie è> finita.la tua visione dei film anche allora:) vaglielo a dire al panettiere che da domani non compri più il pane perché la vendita del pane è finita, ed il suo lavoro non verrà più pagato, perché TU hai diritto al pane gratuitamente. ho scritto panettiere ma potevo scrivere idraulico marmista baristaho prostituta. il senso discorso non cambiaskzskzRe: C'e' un film libero e gratuito.
- Scritto da: skzskz> Mha... e chi li paga quelli che lavorano al film?> Cioè, io che lavoro, otto e piu' ore al film,> come pago affitto e> cibo?> > NON è questo il futuro. Il lavoro SI paga.Chi lo dice che e' lavoro?A te ti pagano per postare sul forum di PI?Non credo.Perche' lo fai allora?Come lo paghi l'affitto e il cibo coi post sul forum di PI?panda rossaRe: C'e' un film libero e gratuito.
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: skzskz> > Mha... e chi li paga quelli che lavorano al> film?> > Cioè, io che lavoro, otto e piu' ore al film,> > come pago affitto e> > cibo?> > > > NON è questo il futuro. Il lavoro SI paga.> > Chi lo dice che e' lavoro?Cioè essere un "animatore", ovvero muovere caratteri con un software, che poi andranno a montare sopra uno sfondo, che montanti insieme ad altre scene, fanno un film, non è un lavoro?> A te ti pagano per postare sul forum di PI?> Non credo.> Perche' lo fai allora?Lo faccio circa due volte a settimana, quando non ho VERAMENTE nulla da fare (tipo aspetto di uscire) e leggo castronerie disumane. Però su una cosa hai ragione, è tempo perso!> Come lo paghi l'affitto e il cibo coi post sul> forum di> PI?skzskzcompenso paradossale
Non concordo con l'ultima frase (una compensazione di 10K sarebbe stata paradossale perchè eccedente il valore commerciale).Il risarcimento deve sicuramente prevedere una penale per chi ha violato la legge, quindi il compenso DEVE eccedere il valore che sarebbe stato trattato commercialmente. Altrimenti chiunque altro si sentirà autorizzato a "provarci" dato che non c'è rischio.BandCi mancherebbe
La licenza Creative Commons deve essere tutelata allo stesso modo di qualunque altra. Il giudice non ha fatto altro che applicare correttamente il diritto.Ci sono diversi "livelli" di licenza CC, e ognuno di essi stabilisce con precisione cosa sia lecito fare con l'opera e cosa no.Nel caso che l'autore abbia optato per una licenza che impedisce le alterazioni, ha pieno diritto di richiedere la tutela in caso di violazione.Qualcuno forse confonde CC con "fate quel che vi pare, per quel che me ne frega". C'e' anche un livello del genere, ma non e' l'unico.FridayChildRe: Ci mancherebbe
appunto, la legge dovrebbe essere uguale per tutti e non fare distinzioni sulla base dei termini di licenza o ancora peggio del soggetto che mette materiale sotto licenza.E' una ottima notizia che sia stata imposta la CC. Ma il fatto stesso che questa sia una notizia e' preoccupante.vuotoCopyright fai da te
Il valore legale di questa sentenza di questo belga è soltanto carta straccia, capito? :@Uno mica può mettersi a decidere per conto suo come rilasciare le proprie opere! Il copyright lo decidono gli enti appositi, e la SIAE ne è il più fulgido esempio, capito? :@Ed ora equo-compensateci a più non posso altrimenti finisce male! :@Parola di SIAELa SIAEOttimo! Anche se...
...anche se non saprei ancora se come modello economico funzioni.Ma questa sentenza è un grande passo per la libertà e contro la pirateria!Il SolitoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiClaudio Tamburrino 09 11 2010
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