Italia, il network della Ricerca

Italia, il network della Ricerca

34 università italiane aderiscono ad un network per valorizzare la ricerca e avvicinarla all'impresa e al mercato. Previsto un comune database dei brevetti
34 università italiane aderiscono ad un network per valorizzare la ricerca e avvicinarla all'impresa e al mercato. Previsto un comune database dei brevetti


Roma – Aumentare i rapporti con l’industria dell’hi-tech e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica sono gli obiettivi primari di un accordo dal sapore storico raggiunto da 34 università italiane che si sono unite in un “Network per la valorizzazione della ricerca scientifica universitaria”.

Come accade negli altri paesi industrializzati, anche in Italia una fetta importante della ricerca e dei risultati scientifici sono prodotti dalle università ma accade spesso che gli atenei non siano in grado di interfacciarsi con le aziende in modo tale da far conoscere i risultati e stimolare il mercato.

Le imprese da parte loro, spiegano i proponenti del network, “in molti casi hanno una scarsa conoscenza delle attività brevettuali, faticano a fare un adeguato “marketing” dei progetti di ricerca e non riescono a dare un valore economico adeguato ai risultati ottenuti. A questo si aggiunge il fatto che in molti casi il mondo universitario si presenta in modo frammentario e disorganico agli incontri con le istituzioni e le aziende”.

La creazione del Network è evidentemente subordinata al rispetto dell’autonomia giuridica, gestionale e didattica delle università ed è quindi gestito attraverso un coordinamento (coordinatore è Riccardo Pietrabissa, responsabile dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Milano) a cui partecipano rappresentati delle università di Bologna, di Padova, della Calabria e della Scuola Superiore di S.Anna di Pisa.

L’idea è quella da un lato di collaborare con istituzioni e imprese e dall’altro di creare un database comune tra tutte le università aderenti per permettere alle aziende di conoscere quali brevetti siano già disponibili, dove si trovino, e quali attività di ricerca si possano positivamente intraprendere con gli atenei.

Secondo Pietrabissa “questo favorirà certamente una maggiore diffusione delle informazioni non solo tra le aziende ma anche tra le università, innescando positive ed effettive collaborazioni”.

Altra attività del Network sarà fondata sulla formazione, con l’organizzazione di corsi e seminari per il personale delle università sulle attività brevettuali e di licencing, sulla creazione degli spin off (attività realizzate in venture con le imprese) e sulle altre dinamiche destinate a favorire quello che Pietrabissa definisce “un adeguato sfruttamento delle attività di ricerca svolte all’interno degli istituti”.

Al Network aderiscono al momento:

1 Università di Bari
2 Politecnico di Bari
3 Università di Bergamo
4 Università di Bologna
5 Università della Calabria
6 Università di Ferrara
7 Università di Firenze
8 Università di Foggia
9 Università di Genova
10 Università di Lecce
11 Università di Milano
12 Università di Milano Bicocca
13 Università Commerciale Bocconi
14 Politecnico di Milano
15 Università di Modena e Reggio
16 Università del Molise
17 Università di Padova
18 Università di Parma
19 Università di Pavia
20 Università di Perugia
21 Università del Piemonte Orientale
22 Università di Pisa
23 Scuola Superiore S.Anna di Pisa
24 Università di Roma La Sapienza
25 Università di Roma Tor Vergata
26 LUISS
27 Università di Salerno
28 Università di Siena
29 Università di Torino
30 Politecnico di Torino
31 Università di Trieste
32 Università di Udine
33 Università di Verona
34 Università di Viterbo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
8 mag 2003
Link copiato negli appunti