Italia, l'e-boom si impianta sulla UE

Italia, l'e-boom si impianta sulla UE

Un rapporto UE segnala che siamo ben al di sotto delle medie europee. EITO risponde sostenendo che voliamo alto, mentre IDC disegna uno scenario fantascientifico. Web made in Italy
Un rapporto UE segnala che siamo ben al di sotto delle medie europee. EITO risponde sostenendo che voliamo alto, mentre IDC disegna uno scenario fantascientifico. Web made in Italy


Roma – Quanto corre la rete in Italia? Ma corre? Secondo uno studio voluto dalla Commissione europea e realizzato dall’Università di Oxford, in Italia la media dei giovani 12-16 anni che hanno accesso alla rete è decisamente più bassa di quella europea. Sul piano continentale, infatti, gli esperti hanno rilevato che, in Europa, il 20 per cento dei ragazzi in quella fascia di età si può connettere ad internet da casa, una percentuale che scende all’11,5 per cento per l’Italia.

In entrambi i casi, hanno spiegato gli esperti, non si tratta di numeri esaltanti se si guarda al “fenomeno internet” nei paesi dove maggiore è la penetrazione dell’accesso (in Olanda, per esempio, l’87 per cento dei 12-16 dispone di un computer). Va detto però che i dati dello studio si riferiscono al 1998 e rischiano quindi di risultare “vecchi”, vista la velocità dei cambiamenti. Questo elemento non sembra però turbare la UE che intende riflettere su quei dati, secondo cui il 45 per cento dei ragazzi in Europa ha un computer in casa mentre in Italia questa percentuale scende al 31 per cento. Dietro l’Italia solo la Spagna (16,5 per cento) e la Francia (7,5 per cento).

A confermare che quei dati sono vecchi si possono prendere un po ‘ di numeri forniti dall’ultimo rapporto EITO secondo cui il mercato italiano dell’ITC è cresciuto moltissimo nel 1999, più della media europea (13 per cento contro 12 per cento). Pur in mancanza di dati specifici, questi sono numeri che inducono a ritenere che la situazione oggi sia diversa da come l’hanno vista ad Oxford.

Ed è di questa opinione anche IDC, International Data Corporation . Ieri infatti Roberto Masiero, boss della società di studio e rilevazione, ha sostenuto che entro la fine del 2003 metà della popolazione italiana avrà avuto accesso ad internet. Secondo Masiero, il paese si collocherà tra i primi in termini di crescita nella new economy. E confutando indirettamente i risultati dello studio UE, Masiero ha detto: “Da paese di retroguardia, l’Italia, in soli sei mesi, sta passando all’avanguardia europea nella crescita di internet. Il vero motore di tale crescita è stata l’offerta gratuita di accesso alla rete: ora la prossima tappa, e nello stesso tempo la chiave di volta del settore, è lo sviluppo di internet su cellulare”.

Secondo IDC, alla fine del 2003 saranno 28,7 milioni gli utenti internet italiani contro i 3,1 milioni registrati nel 1998. Gli abbonati saranno invece poco più di 2,5 milioni contro i quasi 1,8 milioni di fine 1999, un dato che evidenzia “la continua diversificazione delle tipologie dell’accesso”.

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Pubblicato il
21 mar 2000
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