Italia, scuole wireless, quartieri Wi-Fi

Italia, scuole wireless, quartieri Wi-Fi

Da Roma un altro segnale per la possibile evoluzione della rete e la diffusione dell'accesso: broad band wireless in classe e interi quartieri connessi agli istituti. Ecco cosa sta accadendo
Da Roma un altro segnale per la possibile evoluzione della rete e la diffusione dell'accesso: broad band wireless in classe e interi quartieri connessi agli istituti. Ecco cosa sta accadendo


Roma – L’aula di informatica va in pensione. Eppure, utilizzare il PC e navigare sul Web sarà più facile nelle scuole italiane grazie al wireless : si rimane in classe o magari nei cortili a fare lezione. In queste settimane proprio la Internet senza fili approda nelle aule romane con l’obiettivo di condividere l’utilizzo del servizio con l’intero quartiere e fare della scuola “una succursale delle ville romane” , dove la navigazione libera dovrebbe diventare una realtà consolidata.

Nonostante “alcune difficoltà di gestione” del progetto dovute all’introduzione delle nuove norme di sicurezza del decreto Pisanu, il Comune di Roma va avanti e sforna nuove idee per favorire l’inclusione digitale. Lavorare sui giovani è lo slogan, la priorità. Idee tante. Ed i primi risultati parrebbe che stiano arrivando.

Le 201 scuole romane che aderiscono al Consorzio Gioventù Digitale – a prevalente capitale del Comune di Roma – tornano anche quest’anno ad essere impegnate in moltissime attività e progetti che seguono le direttive emanate dalla giunta Veltroni. Il Consorzio, presieduto da Tullio De Mauro, è un’organizzazione non profit che vede coinvolte anche sei grandi aziende di energia, informatica e telecomunicazioni: Acea, Elea, Engineering, eWorks, Wind e Unisys . Viene presentata come la prima piattaforma di collaborazione tra pubblico e privato per promuovere l’alfabetizzazione informatica nelle scuole. Un esperimento che cresce dal 2001.

Wireless nelle scuole di Roma
La novità più grossa è la prossima attivazione di alcuni hot spot in scuole scelte per la sperimentazione. Obiettivo: coprire tutti i plessi entro tre anni. Alcuni giorni fa la firma del protocollo d’intesa.

“La disponibilità di banda larga – ha spiegato De Mauro – è considerata strategica per aumentare il livello di benessere e, nello stesso tempo, di competitività di aree urbane che hanno sempre più bisogno di gestire e condividere informazioni e comunicazioni. Le nuove tecnologie wireless costituiscono una componente strategica per una piena connettività in banda larga”.

“La fase di sperimentazione, della durata di un anno – spiega a Punto Informatico Marta Michilli, direttore generale del Consorzio – riguarderà quindi la predisposizione di hot spot che permetteranno in un raggio di 50-100 metri, la ricezione di internet in banda larga attraverso computer portatili, palmari e telefonini di prossima generazione”.

Gli scolari romani molto probabilmente sperimenteranno per primi in Italia l’ebbrezza della navigazione senza fili in classe .

Il Consorzio “selezionerà e reperirà le scuole del Comune di Roma che parteciperanno al progetto Roma Wireless ” e promuoverà “azioni formative rivolte a docenti e studenti per favorire in breve tempo l’utilizzo della tecnologia wireless”.

Dal canto loro le scuole, che non dovranno impegnare nuove risorse, dovranno “supportare la popolazione romana”, si legge nell’art.4 del protocollo, “nell’uso della nuova tecnologia, attraverso percorsi di accompagnamento da effettuarsi nei parchi e nelle ville della capitale dove sono stati installati gli hot spot per la ricezione di internet in banda larga”. La scuola – nell’idea dei progettisti – potrebbe diventare al pomeriggio un luogo di libera navigazione per i residenti del quartiere, sebbene non manchino difficoltà tecnico-logistiche da superare.


OpenOffice
C’è poi la sensibilizzazione all’utilizzo di software libero. Due scuole medie, un classico, un tecnico industriale, uno scientifico e altri due istituti proprio in questi giorni si impegnano a studiare e sperimentare i programmi della suite OpenOffice e il sistema operativo Linux . A questo scopo il Consorzio ha predisposto una piattaforma e-learning dove è possibile scaricare moduli formativi volti all’uso delle risorse free.

Una volta presa dimestichezza col sistema operativo la fase 2 prevede la promozione di “precisi piani didattici che implichino la creazione o l’utilizzo di opportuni programmi di software libero per il raggiungimento dei normali obiettivi scolastici” che saranno poi condivisi con gli altri istituti.
I tecnici dell’ente ideatore forniranno il supporto tecnologico e l’assistenza a docenti e studenti. L’Amministrazione Comunale si impegna invece a “promuovere il coinvolgimento delle aziende del territorio in questo progetto in modo da dare una possibilità di sviluppo e di innovazione a costi contenuti”. Una sinergia e una risma di intenti più che nobili, almeno in teoria.

Global Junior Challenge
E’ un vero e proprio “campionato” internazionale nel quale a sfidarsi sono progetti indirizzati a ragazzi fino al ventinovesimo anno di età e frutto dell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e telematiche a fini educativi e formativi. I giovani autori sono suddivisi in diverse fasce di età. Fra i temi più popolari ci sono la facilitazione all’inserimento nel mondo del lavoro ed i progetti promossi dagli enti locali di tutto il mondo.

Lo scorso anno sono stati valutati 647 progetti provenienti da oltre 70 paesi. Da pochi giorni è possibile scaricare il nuovo regolamento e il modulo di iscrizione .

Il gap generazionale
Fra le iniziative che hanno riscosso più successo, e già pronta per ripartire, c’è NONNI SU INTERNET , un progetto che coinvolge i ragazzi nella veste di insegnanti, e persone over 60 in quella di studenti, per acquisire dimestichezza nell’utilizzo del PC.
L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, coinvolgerà 19 Municipi della Capitale, 600 over sessanta partecipanti ai corsi di alfabetizzazione, 21 scuole romane, 300 studenti-tutor guidati da 35 insegnanti.
C’è molto da studiare ma l’obiettivo finale si avvicina: la riduzione e l’annientamento del digital divide.

Alessandro Biancardi

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Pubblicato il
20 set 2005
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