Italiani: sì al cellulare, però che paura

Italiani: sì al cellulare, però che paura

Un'indagine del Censis conferma che un italiano senza cellulare è una rarità. Ma il timore per le emissioni non si placa
Un'indagine del Censis conferma che un italiano senza cellulare è una rarità. Ma il timore per le emissioni non si placa


Roma – In Italia tutti amano il cellulare, molti lo temono. L’85% delle famiglie possiede un telefonino, il device più utilizzato dagli utenti dopo la televisione; ma solo il 23,2% degli intervistati, secondo una statistica del Censis, è disposto ad accettare un ripetitore di telefonia mobile sul tetto della propria abitazione. Peggio: la maggior parte non lo vuole nemmeno nel quartiere.

Contraddizione tutta italiana, frutto di un ingiustificato allarmismo? Gli studiosi sono discordi a proposito: per alcuni, il corpo umano può sopportare fino a 48 volt per metro d’intensità, senza danni (il limite per i ripetitori di telefonia mobile, fissato dalla legge, è di 6 V/M); per altri, solo con zero V/M il rischio è davvero nullo. Ma anche gli elettrodomestici comuni propagano un minimo di onde elettromagnetiche (fino a 1 V/M); mentre le onde radio televisive, emanate dai ripetitori TV, arrivano addirittura a 25 V/M (leggi anche questo approfondimento scientifico ). Il problema è che mentre i ripetitori televisivi possono essere posti fuori dai centri abitati, quelli per cellulari no; da qui la vibrata protesta di molti cittadini.

Paure giustificate? Emergono tuttavia alcune contraddizioni, come quella sottolineata anche dal rapporto del Censis: tutti vogliono usare il cellulare, pochi sono disposti ad affrontare gli (eventuali) rischi. Infatti alcuni operatori di telefonia mobile sono stati ostacolati nella corsa alla copertura del territorio nazionale, pur essendo in teoria autorizzati dalla legge all’installazione di nuovi ripetitori, in quanto detentori di licenza.

Il problema tocca da vicino Wind , che sta ristrutturando la propria copertura e che dopo l’altolà di molti comuni all’installazione di nuovi ripetitori ha deciso di dare battaglia. Una battaglia che, dalle prime avvisaglie, si prospetta durissima.

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Pubblicato il
13 lug 2001
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