Bangkok (Thailandia) – Dopo la Malaysia, paese del sudest asiatico che alterna al desiderio di tecnologia e di network avanzati una potente censura governativa, “cade” nello stesso errore anche un altro paese della stessa area, la Birmania.
I cittadini del paese non hanno ancora accesso alla rete, stante la carenza di infrastrutture all’altezza, ma le autorità governative hanno già deciso di censurare il cyberspazio, futuro “luogo di incontro” di idee che possono rivelarsi “scomode”. Il regime ha infatti annunciato che sui siti ospitati nei server che verranno attivati in Birmania non potranno apparire documenti, scritti e testi se di carattere politico. Come ha detto il ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, tutto ciò “che colpisce direttamente o indirettamente le scelte politiche attuali e l’integrità dell’intelligence governativa. I testi legati a posizioni politiche non possono essere pubblicati online”.