La brandizzazione dei telefonini

La brandizzazione dei telefonini

Se le aziende dimenticano chi sono i loro clienti... L'esempio di uno Sharp castrato e di funzionalità a pagamento
Se le aziende dimenticano chi sono i loro clienti... L'esempio di uno Sharp castrato e di funzionalità a pagamento


Roma – Per motivi del tutto personali (acquisto di un cellulare Sharp GX-30 “brandizzato” Vodafone) ho sperimentato il comportamento di due aziende leader nei loro settori verso i loro clienti. Ecco un riassunto ed alcuni brevi approfondimenti a beneficio di chi stesse considerando le stesse aziende e/o lo stesso prodotto.
Ho acquistato lo Sharp GX-30 per tre caratteristiche molto interessanti ed uniche (almeno all’epoca):
– fotocamera da 1 megapixel
– illuminazione per foto al buio
– slot per scheda di memoria SD

Ah, “brandizzare” è un terrificante neologismo (dall’inglese brand – marca) che viene utilizzato per indicare la serie di modifiche apportata ad un prodotto di una certa azienda per farlo risultare personalizzato per una seconda azienda.
Detto in parole povere e per il settore dei cellulari, quella serie di modifiche che i fabbricanti (in questo caso Sharp) inseriscono nei loro apparecchi quando li vendono attraverso le organizzazioni dei gestori di telefonia (in questo caso Vodafone).

Queste modifiche, tra quelle a mio parere lecite, sono ad esempio:
– apposizione di un marchietto sul cellulare
– confezionamento dell’apparecchio in una seconda scatola con marchio del gestore di telefonia
– inserimento di motivi, sfondi, logo e bookmark collegati al gestore nel software del cellulare

Ci sono altre modifiche a mio parere discutibili e sgradevoli ma accettabili se documentate come:
– impossibilità d’uso dell’apparecchio con le SIM di un altro gestore
– personalizzazione di pulsanti che attivano servizi del gestore (l’ineliminabile tasto “Vodafone Live”) che essendo sempre attivo e non richiedendo conferma, causa frequenti collegamenti per errore al sito Vodafone che pesano sulla bolletta del distratto possessore
– blocco delle brandizzazioni software (ad esempio impossibilità di eliminare uno sfondo).

Tutto questo diventa, a parer mio ingannevole e scorretto (e sarebbe interessante avere il parere di un’organizzazione dei consumatori o di un magistrato) se queste “caratteristiche” non sono in qualche modo evidenziate nell’informazione commerciale che precede l’acquisto (pubblicità, schede tecniche, confezione del prodotto).

Ad esempio, io ho regalato il cellulare ad una persona “normale” e quindi poco “tecnologica”, che spesso aziona, senza accorgersene e senza avere feedback evidenti dall’apparecchio, il famigerato tasto “Vodafone Live” che, senza nessuna conferma la fa collegare ai servizi Vodafone che non la interessano minimamente, e che provocano ogni volta un addebito.

La prima cosa che ho cercato di fare è stata quella di eliminare (come fatto altre volte) la configurazione del tasto; non era possibile, e fin qui niente di nuovo.

La seconda cosa è stata quella di eliminare la configurazione del Wap, in modo da impedire il collegamento; altre volte aveva funzionato ma ora, sorpresa, l’entry Vodafone è “protetta” e quindi ineliminabile.

“Beh”, mi dico, “dovevo pensarci prima; giocano sempre più pesante, ma potevo pensarci prima”.

Proseguendo pero’ nella “personalizzazione” del mio GX-30 ho scoperto una serie di modifiche che bloccano funzionalità tecniche presenti sia nello Sharp originale che in qualunque altro apparecchio ragionevolmente nuovo, e che mi hanno spinto a scrivere queste poche righe.

Esempio più eclatante: sono state eliminate le funzionalità di trasferimento file via infrarossi o Bluetooth (fotografie innanzitutto); ditemi se avete visto mai un telefono moderno, dotato di queste connessioni senza fili, che non posseggano queste funzioni elementari.

Guarda caso pero’ i menu che permettono di trasferire via Wap le foto sul sito Vodafone, memorizzarle in remoto e scaricarle all’occorrenza (pagando ogni volta la tariffa Wap) sono messe in bell’evidenza nei menu, con denominazioni ambigue che non evidenziano il fatto di essere servizi remoti a pagamento, ma le rendono simili a funzionalità locali.

Nulla di tutto questo è ovviamente documentato sui manuali; mi chiedo se questo comportamento non possa configurarsi come scorretto per i codici di autoregolamentazione della pubblicità, o non si possano applicare le norme di legge che vietano la vendita di prodotti adulterati.

Ciliegina sulla torta; sono andato presso un’assistenza autorizzata, ed ho chiesto (pagando le eventuali spese) che mi fosse cancellato il software Vodafone e caricato il software originale Sharp; mi è stato risposto che mi avrebbero ricaricato solo il software Vodafone. Nessuna ulteriore spiegazione fornita.

Come consumatore, sono abituato a comportamenti “al limite” da parte delle aziende di cui compro i prodotti; si tratta pero’ spesso di problemi e/o errori, non di un comportamento deliberato.

Qui invece si vende un prodotto “castrato” ad arte rispetto all’originale, e guarda caso queste “castrature” hanno l’effetto di indurre i clienti ad errori o comportamenti che provocano consumi a vantaggio del gestore. Si tratta di un comportamento deliberato, sofisticato, e volto a scopi di evidente quanto discutibile vendita di servizi.

Questi comportamenti deliberati sono oltretutto condotti in sinergia tra aziende diverse; aziende alleate CONTRO i loro consumatori.

Quindi siete avvertiti; collaudate a lungo ed accuratamente i vostri oggetti di desiderio sul banco del rivenditore prima di acquistarli. Se vi dicono che la batteria è scarica, che non possono aprire la confezione o che non hanno tempo andate da un’altra parte.

Per concludere, ho intenzione di inoltrare queste poche righe alla mia organizzazione dei consumatori prediletta perchè valuti il livello di correttezza (forse sarebbe meglio dire “scorrettezza”) di questo comportamento verso il consumatore.

Segnalo che il caso (mondiale, non solo italiano) dello Sharp GX-30 brandizzato Vodafone è così eclatante che esiste un sito dedicato . Questo sito sta raccogliendo firme per una petizione a Sharp perchè renda disponibile il software originale agli incauti acquirenti di apparecchi brandizzati Vodafone (per ora ovviamente inascoltata).

Ed alla fine, come mia abitudine, pongo alcune, non così ingenue, domande.

“Ma queste aziende (come del resto quelle che rivendono musica) si sono dimenticate quali sono i loro clienti?”
“Pensano realmente, alla lunga, di trarre vantaggio dal fatto di indurli in errore e tentare di tenerli prigionieri?”

Un saluto,
Marco Calamari
marcoc.it

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Pubblicato il 28 lug 2004
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