La cintura che salva la vita

La cintura che salva la vita

Se l'auto finisce a contatto con l'acqua si sgancia automaticamente
Se l'auto finisce a contatto con l'acqua si sgancia automaticamente

Le cinture di sicurezza delle automobili non sempre sono un “salva-vita”. A volte, infatti, impediscono o comunque rallentano le azioni di salvataggio da parte dei servizi di emergenza o la possibilità per il passegero nel panico di fuggire dall’automobile.

Ad esempio, ogni anno negli USA circa 400 persone muoiono annegate, trascinate sui fondali dalla pesantezza dei veicoli caduti in acqua. In queste occasioni le cinture di sicurezza sono delle vere e proprie trappole. Per questo che sono state costruite le Escape Belt.

Waterbelt

Queste cinture di sicurezza, progettate dall’olandese Fijen TMLS , sono pensate per sganciarsi in autonomia quando il meccanismo entra in contatto con l’acqua. Il sistema è composto da una cintura con aggancio tradizionale, a cui è affiancata una cartuccia contenente una pillola di sale. Questa pillola a contatto con l’acqua si scioglie e lascia cadere un martelletto che sgancia il connettore della cintura dalla sua sede.

In realtà, questo sistema è così banale da chiedersi come mai nessuno ci avesse pensato prima, visto e considerato che un metodo simile è implementato anche nei giubotti salvagente degli aerei.

Il produttore fa presente che una cartuccia dura circa un anno, in quanto il sale contenuto potrebbe con il tempo inumidirsi. Questo non è comunque un problema, visto il costo irrisorio di circa 40 dollari per l’intero meccanismo, che comunque non scatta qualora si rovesci per sbaglio dell’acqua o qualora giungano a contatto con la pillola alcuni schizzi di liquido.

Il basso prezzo e la facilità di produzione dovrebbero portare il mercato dell’automotive ad un’adozione universale del prodotto, per una maggiore sicurezza degli automobilisti.

(via Wired )

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 dic 2012
Link copiato negli appunti