La memoria gelatinosa bio-compatibile

La memoria gelatinosa bio-compatibile

Ricercatori statunitensi creano un complesso capace di immagazzinare informazioni in formato binario. E di interagire con composti biologici poco compatibili con l'elettronica tradizionale
Ricercatori statunitensi creano un complesso capace di immagazzinare informazioni in formato binario. E di interagire con composti biologici poco compatibili con l'elettronica tradizionale

La “memoria-gelatina” biocompatibile è un’idea della North Carolina State University , dove i ricercatori hanno realizzato il prototipo di quello che potrebbe rappresentare un importante passo in avanti verso l’interazione fra biologia (umana) e tecnologie elettroniche basate su freddi (e velenosi) metalli.

“Abbiamo creato un dispositivo di memoria con le proprietà fisiche del Jell-O”, dice il professor Michael Dickey riferendosi all’ omonima marca di dessert gelatinosi venduti negli USA. Il dispositivo è composto da una amalgama liquida di gallio e indio immersa in gel acquosi, ed è in grado di reagire alle cariche positive o negative attraverso un’attività ionica che modifica la resistenza elettrica del composto.

Ma soprattutto la memoria gelatinosa dell’NCSU ha la capacità di funzionare in ambienti umidi che porterebbero i tradizionali circuiti integrati a una sicura morte per cortocircuito. La quantità di memoria attualmente integrata nel dispositivo è modesta, ma le possibilità di utilizzo sono interessanti.

Poter impiegare la memoria-gelatina in ambienti acquosi potrebbe portare alla realizzazione di “sensori biologici per il monitoraggio medico”, suggerisce il professor Dickey, così come si potrebbero realizzare soluzioni biotech in grado di interagire a stretto contatto con cellule e tessuti viventi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 18 lug 2011
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