Roma – Un gruppo di ricercatori olandese ha messo a punto un sistema per la visione notturna ad infrarossi capace, grazie all’ausilio di un computer, di mostrare le immagini riprese al buio con i colori in cui apparirebbero di giorno.
Sviluppato per uso militare, l’apparecchio utilizza un piccolo computer capace di elaborare in tempo reale le immagini monocromatiche provenienti da una telecamera ad infrarossi e applicarvi tonalità di luce e di colore il più possibili vicine a quelle che si hanno di giorno.
Come noto, un telecamera per la visione notturna amplifica la luce disponibile o utilizza sensori a infrarossi per creare una mappa delle radiazioni di calore emesse dagli oggetti: in entrambi i casi gli oggetti hanno colori innaturali e contorni spesso confusi.
Per rendere le immagini assai più chiare e naturali, il sistema creato dai ricercatori olandesi si avvale di una mappa dei colori: tale mappa deve essere realizzata sulla base di alcune fotografie digitali scattate con luce diurna al paesaggio che si vuole osservare di notte: in questo modo il computer seleziona alcuni pixel dell’immagine diurna e ne associa i colori tipici di quell’ambiente – il marrone dei tronchi d’albero, il verde della vegetazione e il blu del cielo – a delle equivalenti tonalità monocromatiche.
Quando la telecamera per la visione notturna viene utilizzata di notte, il computer si preoccupa di invertire il processo di conversione dei colori e trasformare in tempo reale le immagini monocromatiche in immagini a colori: in questo modo, secondo gli scienziati, è possibile distinguere con maggior precisione i vari elementi della scena e acquisire una maggiore capacità di orientamento.
I limiti di questo sistema, come si può intuire, stanno nella necessita di disporre di almeno un paio di foto scattate alla luce del giorno: ciò la rende dunque inadatta per l’uso in territori inesplorati o inaccessibili durante le ore diurne (ad esempio perché controllati da milizie armate).
La tecnologia utilizzata non si discosta molto da quella già in uso per “colorare” al computer le immagini agli infrarossi riprese da satelliti e sonde spaziali. I ricercatori olandesi sostengono tuttavia di essere riusciti a migliorare questa tecnica, rendendola adatta a funzionare in tempo reale e su dispositivi per la visione notturna molto leggeri e compatti.