La nuova polvere a radiofrequenza

La nuova polvere a radiofrequenza

Ci prova Hitachi, che realizza dei chippetti a radiofrequenza in un formato ridotto, anzi ridottissimo. Aumentano le possibili applicazioni
Ci prova Hitachi, che realizza dei chippetti a radiofrequenza in un formato ridotto, anzi ridottissimo. Aumentano le possibili applicazioni

Tokyo – I sempre più diffusi chip a radiofrequenza stanno per trovare un nuovo mondo da colonizzare: Hitachi ne ha realizzati infatti di dimensioni tanto ridotte da consentire il loro utilizzo anche in ambiti oggi off-limits per questo genere di tecnologia.

Gli RFID del colosso giapponese sono letteralmente “polvere”, granelli dal diametro vicino a quello di un capello. Come racconta il FujiSankei hanno una dimensione di 0,05 x 0,05 millimetri ed entro due o tre anni potrebbero essere sul mercato.

La polvere a radiofrequenza I nuovi dispositivi, racconta Pink Tentacle , sfruttano le tecnologie di miniaturizzazione dei semiconduttori e grazie alla gestione del flusso degli elettroni consentono di scrivere dati sui diversi strati del chip. “Come le mu-chip – spiega Pink – utilizzate come misure anticontraffazione nel ticketing, i nuovi chip hanno una ROM a 128 bit capace di archiviare un numero ID univoco di 38 caratteri”.

Una tale miniaturizzazione, come accennato, espande ulteriormente i campi di applicazione di queste tecnologie, oggi utilizzatissime nella movimentazione delle merci e sempre più anche nella vendita al dettaglio.

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Pubblicato il 21 feb 2007
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