La ricerca effettuta da un gruppo di studiosi del Leibniz Institute for Solid State and Materials Research di Dresda potrebbe fornire la soluzione all’annoso problema della durata dei supporti magnetici .
L’attuale struttura degli elementi utilizzati per la loro produzione infatti non permette solitamente un periodo di affidabilità superiore ai dieci anni a causa dell’alta propensione dei materiali utilizzati, come il cobalto, a variare la polarizzazione magnetica rispetto ai valori assegnati.
L’idea del team di Ruijuan Xiao consisterebbe nel combinare al cobalto una molecola come il benzene o il grafene . In questo modo occorrerebbe una energia maggiore per variare la polarizzazione dei supporti, aumentando drasticamente la persistenza dei dati immagazzinati.
Se questa ipotesi dovesse rivelarsi esatta sarà possibile progettare e produrre memorie magnetiche la cui vita operativa andrà oltre i limiti imposti dalla tecnologia odierna. (G.P.)