La pubblicità che ti ipnotizza

La pubblicità che ti ipnotizza

Le reclame intelligenti monitorano gli avventori dei supermercati per capire se le pubblicità vengono osservate. Ed agiscono di conseguenza, finché non abbiano catturato l'attenzione della propria vittima
Le reclame intelligenti monitorano gli avventori dei supermercati per capire se le pubblicità vengono osservate. Ed agiscono di conseguenza, finché non abbiano catturato l'attenzione della propria vittima

La pubblicità che osserva, scruta il volto e le reazioni del cliente e cambia programma di conseguenza : lo promette un nuovo studio condotto presso la National ICT Australia , società di ricerca foraggiata dal governo di Sydney. Il sistema si chiama TABANAR (Targeted Advertising Based on Audience Natural Response), ed è progettato per restituire utilità ai messaggi pubblicitari in un settore schiacciato da troppo “rumore di fondo”, con spot poco incisivi e non sempre focalizzati sui reali interessi dei consumatori.

TABANAR è costituito da un display LCD e da una piccola e discreta videocamera, entrambi collegati ad uno scaffale di supermarket che espone prodotti. Grazie alla cam in dotazione, il dispositivo si accorge del consumatore che si sta per avvicinare e invia sul display uno spot contestualizzato di uno dei prodotti presenti sullo scaffale.

La camera cattura in tempo reale le immagini delle vicinanze, ed un software apposito analizza il comportamento dell’acquirente: se quest’ultimo si trova di fronte allo scaffale mostrando il volto alla telecamera, il sistema si rende conto dell’interesse mostrato nell’acquisto, e continua a trasmettere pubblicità sullo stesso soggetto. Altrimenti, se la persona guarda altrove, il monitor si spegne o “cambia programma” finché non attira l’attenzione del cliente .

“Noi abbiamo un concetto chiamato agile retail ” dichiara Mike Wu, responsabile del progetto alla NIA. Secondo il ricercatore il sistema aiuterà a migliorare gli attuali strumenti di reclame elettroniche “generaliste”, mostrando solo quello che i consumatori sono realmente interessati a vedere .

La versione attuale è in grado di riconoscere l’angolo di visione del volto dei consumatori (utile per comunicare ai pubblicitari quale parte del video attira più l’attenzione, per raffinare ulteriormente il proprio lavoro), ma Wu dice che in futuro TABANAR potrà tenere traccia anche dei movimenti degli occhi , riconoscere il sesso dell’acquirente, la sua età e il gruppo etnico di appartenenza. Il tutto per fornire un feedback ancora più utile al software spara-reclame.

Ma al sogno dei pubblicitari reagiscono in molti, che avvertono delle possibili implicazioni sulla privacy e sui diritti degli utenti-consumatori. John Weckert, professore presso il Centre for Applied Philosophy and Public Ethics , sostiene la necessità di misure pro-riservatezza da integrare nel sistema perché in fondo non è altro che “un metodo in più per catalogare informazioni sulle persone”.

Rob Sparrow, studioso di etica presso la Monash University di Melbourne, ci va giù ancora più duro: “Oggigiorno sono in grado di catturare ogni genere di informazione sui tuoi interessi senza che tu sappia che lo hanno fatto, senza il tuo consenso, e questo sembra essere una perdita significativa di libertà”, dice il professore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
2 mar 2007
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