Roma – “La più grande struttura di connessione tra pubbliche amministrazioni realizzata in Europa” – “Raggiungerà ambasciate, consolati, istituti di cultura, Ice, Enit e Camere di commercio” – “Risparmi del 30% della spesa corrente con la gestione degli approvvigionamenti”.
Queste le frasi-chiave utilizzate dal ministero all’Innovazione per descrivere il progetto che collegherà tutte le sedi diplomatiche e gli uffici pubblici italiani sparsi nei cinque continenti.
Il costo dell’operazione, almeno quello fin qui previsto dal Consiglio dei Ministri, è di 45 milioni di euro che per i primi due anni saranno coperti dal CNIPA , l’agenzia governativa per l’informatica.
Ad essere collegate saranno 510 sedi in 131 paesi e sfrutteranno, nelle parole di Stanca, “una rete sicura a larga banda consentendo lo sviluppo di specifici progetti informatici a carattere internazionale, come il voto degli italiani all’estero, l’anagrafe consolare, il progetto dei visti”.
A beneficiare della connessione dati e fonia, e della videoconferenza , saranno le sedi diplomatiche, ossia ambasciate e consolati, come pure gli istituti italiani di cultura, gli uffici ICE, ENIT e le Camere di Commercio.
Secondo Stanca, il progetto porterà ad un risparmio del 30 per cento nelle spese correnti del comparto amministrativo.
“Entro il prossimo novembre – ha dichiarato Stanca ad una platea di ambasciatori in meeting – ci sarà l’aggiudicazione e la stipula del contratto quadro, mentre l’avvio operativo della Rete internazionale della PA italiana è previsto entro l’aprile 2005”.