La rete .it sopporta lo spamming antibenzina

La rete .it sopporta lo spamming antibenzina

Aumentano vistosamente le segnalazioni della protesta sul caro prezzi della benzina condotta in rete a colpi di email. Pare che, per una volta, l'intasamento delle mailbox venga tollerato
Aumentano vistosamente le segnalazioni della protesta sul caro prezzi della benzina condotta in rete a colpi di email. Pare che, per una volta, l'intasamento delle mailbox venga tollerato


Web – Sarà che l’argomento è decisamente bruciante o che con l’arrivo dell’estate ci si inizia a rilassare, fatto è che una “catena di Sant’Antonio” via email che fino a ieri avrebbe fatto imbufalire i puristi della rete pare invece incunearsi in tutti gli anfratti della posta elettronica, riempiendo mailbox e mailing list senza che nessuno protesti.

In pratica da qualche tempo è partito un appello che lancia un’azione comune contro le compagnie petrolifere per arrivare ad un ribasso dei prezzi dei carburanti. Un’email che potrebbe apparire uguale alle tante catene email che circolano sulla rete ma che, a differenza di queste ultime, si va diffondendo in Italia con velocità indicibile. Un segno chiaro che le polemiche sull’intasamento delle caselle di posta elettronica non sopravvivono di fronte ad un bisogno primario, quello di ridurre l’emorragia di denaro provocata dalla sola vista di un distributore di benzina.

Ma ecco il singolare contenuto dell’appello:

Subject: I PREZZI DELLA BENZINA

Proposta per abbassare i prezzi della benzina:
Vi invio la traduzione di un progetto che sta circolando in Spagna per la difesa dei consumatori contro l’incontrollato aumento dei prezzi dei carburanti in Europa (premetto che in Spagna il costo della benzina è circa 1680 £ al litro e si ribellano!!!! Noi che facciamo a 2255£? Stiamo a guardare??)

Problema:
in meno di un anno i prezzi della benzina e derivati del petrolio sono saliti di circa il 30%, il prezzo attuale della “rossa” supera le 2250£ al litro.

Causa apparente: l’aumento del prezzo dei barili di greggio. Incide ma è secondario.
Causa reale: la mancanza di competitività nel settore delle aziende petrolifere ossia si sono messi d’accordo sui prezzi violando le norme della libera concorrenza e dell’antitrust.
Causa ultima: mancanza di rispetto dei consumatori.

Soluzione proposta: Utilizzare il potere decisionale dei consumatori per forzare un abbassamento dei prezzi basandosi sul seguente piano:
1) Dividere i distributori italiani in due gruppi, per esempio:
Gruppo A: Agip e IP
Gruppo B: Tutti gli altri

2) Prima fase del piano:
Continuare a rifornirsi boicottando tutti i distributori del gruppo A BOICOTTANDO TUTTI I DISTRIBUTORI DEL GRUPPO A
Quindi utilizzando tranquillamente l’auto avendo solo l’accortezza di evitare rigidamente Agip e IP

3) Queste compagnie devono sapere che saranno boicottate finché il prezzo della benzina non scenda ad un prezzo al massimo del 5% superiore a quello dello scorso anno.

4) Se noi consumatori saremo capaci di portare a termine correttamente questa protesta non ci sarà dubbio che queste due compagnie dovranno ascoltare le nostre ragioni agendo sui prezzi. Inizierà allora la seconda fase:

5) Quando Agip e IP avranno abbassato i prezzi compreremo solo nelle loro stazioni di servizio. Questa fase sarà molto rapida o nulla perché immediatamente le altre compagnie si adegueranno ai ribassi per non perdere mercato.

6) Conclusione: il piano è semplice e può funzionare, il vero problema è mettere d’accordo milioni di persone, è una protesta in cui NESSUNO HA NIENTE DA PERDERE, pensateci, al massimo queste due compagnie pagheranno lo scotto senza risultati.

Allora iniziamo tutti il 10 GIUGNO!!!
Per questo invio questa mail, è importante che se sei d’accordo tu invii questa e-mail a TUTTI gli indirizzi che conosci perché si allarghi a macchia d’olio, l’ennesimo tentativo di far valere i propri diritti, ora con l’aiuto della rete informatica.
Grazie e buona fortuna.”

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Pubblicato il
13 giu 2000
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