La roboblatta a capo delle blatte

La roboblatta a capo delle blatte

I ricercatori del Politecnico di Losanna realizzano piccoli scarafaggi elettronici capaci di interagire e comunicare con le loro più limitate controparti organiche
I ricercatori del Politecnico di Losanna realizzano piccoli scarafaggi elettronici capaci di interagire e comunicare con le loro più limitate controparti organiche

Losanna – Gli scienziati della Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne hanno sviluppato e sperimentato con successo alcuni microrobot che mimano il comportamento dei comuni scarafaggi. I risultati dei test sono sorprendenti: Gilles Caprari, responsabile del progetto InsBot , sostiene che “si tratta dell’ultima frontiera nell’interazione tra vita artificiale e biologica”.

Il piccolissimo robot, grande una manciata di centimetri, zompetta come una blatta domestica grazie a micromotori elettrici. Il “cuore” di questo animaletto elettronico sono due processori che operano ad una frequenza di 20MHz, alimentati con batterie agli ioni di litio. InsBot dispone di una buona libertà di movimento garantita da 12 sensori di prossimità ad infrarossi: microantenne a radiofrequenza ed una minuscola telecamera completano la dotazione tecnologica di questa singolarissima blatta, programmabile tramite porta seriale e manovrabile a distanza.

Ma ciò che rende questo roboinsetto veramente eccezionale è la capacità di secernere feromoni sintetici : questo permette l’integrazione pressochè totale di InsBot all’interno delle “comunità” di blatte.

La roboblatta “L’obiettivo del progetto è di studiare gli insetti dotati di una certa organizzazione sociale basata sulla collettività, come gli scarafaggi”, dichiara Gilles Caprari. Lo sviluppo di InsBot, secondo i ricercatori, porterà alla realizzazione di tecnologie per controllare queste intelligenze collettive : finora, la blatta in silicio e plastica è riuscita a guidare gruppi di “simili” fuori dal loro rifugio, costringendoli ad uscire allo scoperto. Tutto questo apre la porta verso interessanti applicazioni nel campo della disinfestazione , ma non solo.

Infatti InsBot è il risultato di un ampio progetto di ricerca applicata, inquadrato all’interno del consorzio europeo LEURRE per uno studio a tuttotondo delle relazioni tra vita artificiale, intelligenze collettive e mondo animale. Guy Théraulaz, del Centro per la Ricerca Cognitiva sugli Animali di Tolosa , è convinto che i risultati incoraggianti ottenuti con InsBot sono soltanto il primo passo verso la nascita di società complesse dove artificiale e naturale si mescolano completandosi.

Un video che illustra il funzionamento dei nuovi dispositivi è disponibile qui sebbene mentre scriviamo continui a dare molti problemi di caricamento dovuti evidentemente alla saturazione della banda disponibile.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
25 lug 2005
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