Roma – Gli studiosi della American Anthropological Association (AAA) non hanno dubbi: la tecnologia è una nuova religione e Silicon Valley equivale ad una nuova Mecca.
La AAA, che ha appena pubblicato uno studio a questo proposito, sostiene che Silicon Valley è abitata da etnìe diverse che convivono pacificamente perché sono “tecnomissionari”, ovvero persone “che cercano un significato più grande per il proprio lavoro” e che utilizzano i device più avanzati, come i cellulari, perché fanno parte di “un movimento di progresso”.
Una visione che stride decisamente con l’immagine del “business a tutti i costi” che Silicon Valley da anni sembra offrire agli occhi più critici. In questo studio si sostiene che la valle di silicio sia un luogo dove le differenze etniche vengono brillantemente superate, dove i tecnici e i programmatori delle nuove tecnologie diventano una popolazione a sé stante che lavora per migliorarsi…
“Il lavoro hi-tech – hanno detto i ricercatori – ha un significato che trascende la retorica dell’efficienza, della produttività e del valore aggiunto, in quanto mira a rendere l’esistenza migliore e a seguire percorsi di progresso e sviluppo”.
Lo studio si compone di diverse tesi che, nell’insieme, forniscono appunto questo edificante quadretto.