La teledensità africana langue

La teledensità africana langue

di L. Assenti. Cosa è più clamoroso? Il sorpasso delle linee di telefonia mobile su quelle di telefonia fissa oppure la disponibilità di linee in Africa superiore a quelle attive a New York?
di L. Assenti. Cosa è più clamoroso? Il sorpasso delle linee di telefonia mobile su quelle di telefonia fissa oppure la disponibilità di linee in Africa superiore a quelle attive a New York?


Roma – Ha sollevato parecchia polvere il dato ritenuto più rilevante tra quelli forniti dall’ ITU , la International Telecommunication Union, sulle linee telefoniche, dato secondo cui nel mondo il numero di utenze di telefonia mobile sta superando quelle di telefonia fissa. Un sorpasso ritenuto clamoroso e che in Italia è già avvenuto.

In realtà, il dato più clamoroso sul quale occorrerebbe riflettere di più e sul quale la stampa difficilmente sembra disposta a soffermarsi è però il gap nei servizi telefonici che divide il mondo ricco da quello più povero o, come si usa dire oggi, da quello in via di sviluppo. Lo chiamano “Teledensità” ed è un indicatore che mette in relazione il numero di utenti con la popolazione effettiva di un certo paese o di una regione del mondo.

Su questo fronte l’ITU è stato esplicito. Il 20 per cento della popolazione mondiale, quello che abita i paesi più ricchi, dispone del 60 per cento delle utenze di telefonia fissa e del 60 per cento di quelle mobili. Non solo, in quel 20 per cento occorre inserire anche il 70 per cento dell’utenza internet complessiva.

Il quadro è dunque desolante. E questo perché il fenomeno del cosiddetto “digital divide”, cioè delle diverse capacità di accesso alle nuove tecnologie digitali e della comunicazione nel mondo, è ormai combattuto da anni ma, a quanto sembra, con poco successo.

Tutto questo porta con sé mancate opportunità di sviluppo, naturalmente, impossibilità di trovare nuove strade alla crescita sociale e politica di intere regioni e ritarda in quei paesi il lento processo di erosione del nazionalismo che la diffusione di internet sembra riuscire negli anni a portare con sé; nazionalismo (o tribalismo) ancora oggi alla base di infinite guerre locali che dilaniano la parte meno ricca del mondo.

Nel 1997, dalle cifre allora rilasciate dalla ITU emergeva quella che divenne poi una diffusa battuta per spiegare la gravità della situazione, cioè che il numero di linee telefoniche disponibili nella sola città di New York era superiore a quelle che si trovavano nell’intero continente africano.

Un sorpasso davvero clamoroso, dunque, non è quello che ha raccontato la ITU in questi giorni ma sarebbe quello più auspicabile secondo cui l’Africa potrà disporre di più linee di quelle attive nella sola New York.

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Pubblicato il
5 apr 2002
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