Irvine (USA) – Un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito ad assemblare un modello simulato di virus del tabacco , tra i più semplici esemplari di questi curiosi elementi della biosfera, situati nella zona grigia a metà tra materia inanimata e vivente.
Grazie all’uso di supercalcolatori, come già avvenuto nella simulazione del tessuto cerebrale umano , è stato possibile organizzare milioni di atomi digitali per creare un modello perfetto di virus completamente “virtuale” e al contempo “funzionante”.
Finora, come fanno sapere i portavoce della National Science Foundation , “gli scienziati non erano mai riusciti a spingersi oltre la simulazione informatica di poche cellule”: il virus “virtuale” sarebbe la prima simulazione completa di una forma di vita .
Il modello messo a punto è infatti dotato di tutti gli elementi che compongono un virus: dal “guscio” proteico, detto capside, fino al codice genetico contenuto al suo interno. La potenza di calcolo richiesta dalla simulazione, che “vive” in maniera perfettamente funzionale, è enorme.
Klaus Schulten, alla guida del team dell’ Università dell’Illinois che ha creato il virus virtuale, è riuscito a mantenere “in vita” la simulazione soltanto per 50 nanosecondi . “Per questa brevissima operazione avremmo dovuto impiegare almeno 35 anni di calcolo ininterrotto di un semplice sistema desktop”, ha sottolineato Schulten.
Con la giusta potenza di calcolo, i modelli virtuali di virus ed altri organismi di base potranno essere utilizzati per mettere a punto vaccini e farmaci antivirali : un nuovo spiraglio nella lotta all’epidemia di HIV?
La simulazione matematica ed informatica di forme di vita potrà essere realizzata senza problemi “soltanto a partire dai prossimi anni”, aggiunge Schulten, “quando saranno disponibili nuovi apparati di calcolo ancora più potenti”. Per il momento, il miracolo della vita è ancora troppo distante per essere emulato da un calcolatore elettronico.
Tommaso Lombardi
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Un fluido di nanocosi, insomma... -nt-
-nt-Anonimostupidaggini
addirittura tirano in ballo i nanocosi e si vedono sistemi di dissipazione del calore basati sul ciclo frigorifero (con tanto di compressorino) quando basterebbe un semplice, silenzioso ed economico sistema di refrigerazione a celle di peltierAnonimoRe: stupidaggini
Si da una parte raffreddi e dall' altra scaldi la pizza per lo spuntino di mezzanotte eheheh, è solo una battuta, ma ci stavo quasi pensando, ho uno slot da dvd che mi avanza.......... (rotfl)BloodaxeRe: stupidaggini
- Scritto da: Anonimo> addirittura tirano in ballo i nanocosi e si> vedono sistemi di dissipazione del calore basati> sul ciclo frigorifero (con tanto di> compressorino) quando basterebbe un semplice,> silenzioso ed economico sistema di refrigerazione> a celle di peltier" Richard Williams e Yulong Ding, appartenenti al consorzio accademico NanoFactory, sono entusiasti: "I nanofluidi possono aprire le porte alla prossima generazione di elaboratori elettronici"."Te lo riporto meglio"prossima generazione di elaboratori elettronici"Hai capito? Si tratta di un auspicio per applicazioni future. Se A TE, ADESSO basta un frigo, questo nuovo fluido potra' permettere a chi ne avra' bisogno, nuovi sistemi di raffreddamento avanzati. Ovviamente per chi non e' bisogno sara' sempre una scelta inutile e costosa da schifare come stupidaggine.AnonimoRe: stupidaggini
> addirittura tirano in ballo i nanocosi e si> vedono sistemi di dissipazione del calore basati> sul ciclo frigorifero (con tanto di> compressorino) quando basterebbe un semplice,> silenzioso ed economico sistema di refrigerazione> a celle di peltierChe ha un rendimento osceno... Ma l'importante è dare aria alla bocca :DAnonimoRe: stupidaggini
- Scritto da: Anonimo> > addirittura tirano in ballo i nanocosi e si> > vedono sistemi di dissipazione del calore basati> > sul ciclo frigorifero (con tanto di> > compressorino) quando basterebbe un semplice,> > silenzioso ed economico sistema di> refrigerazione> > a celle di peltier> > Che ha un rendimento osceno... Ma l'importante è> dare aria alla bocca :D infatti la cella di peltier scalda piu' che raffreddare, o meglio raffredda da una parte e scalda dall'altra. l'unico vantaggio della cella e' che distribuisce il calore su una superficie piu' ampia e facilita il lavoro del dissipatore montato sopra la cella stessa. con la cella di peltier, il problema del calore non viene risolto, viene spostato ad un livello superiore. se funziano bene questi nanofluidi ben venga.awerellwvolio vegetale
Ma non c'era il pazzo che aveva immerso il suo pc in olio vegetale ?? http://www.tomshw.it/howto.php?guide=20060110geniale, cosi' se il pc scalda troppo butti pure le patatine nel case!!! :D :| (rotfl)(geek)awerellwvRe: olio vegetale
- Scritto da: awerellwv> Ma non c'era il pazzo che aveva immerso il suo pc> in olio vegetale ?? > > http://www.tomshw.it/howto.php?guide=20060110> > geniale, cosi' se il pc scalda troppo butti pure> le patatine nel case!!! :D :| (rotfl)(geek)Nei commenti successivi su Tomshardware sono emerse decine di problemi probabili con questa soluzione.Uno dei più pericolosi è legato al fatto che l'olio vegetale sottoposto a riscaldamento degrada (diciamo "va a male", per capirci) e diventa un bel brodo (maleodorante) di batteri. Il vantaggio è che nel tuo PC ti trovi quasi pronta una vasca per produrre armi batteriologiche e improvvisamente la partita di HalfLife 2 assume un altro spessore... :DAnonimoRe: stupidaggini
- Scritto da: awerellwv> > - Scritto da: Anonimo> > > addirittura tirano in ballo i nanocosi e si> > > vedono sistemi di dissipazione del calore> basati> > > sul ciclo frigorifero (con tanto di> > > compressorino) quando basterebbe un semplice,> > > silenzioso ed economico sistema di> > refrigerazione> > > a celle di peltier> > > > Che ha un rendimento osceno... Ma l'importante è> > dare aria alla bocca :D > > infatti la cella di peltier scalda piu' che> raffreddare, o meglio raffredda da una parte e> scalda dall'altra. l'unico vantaggio della cella> e' che distribuisce il calore su una superficie> piu' ampia e facilita il lavoro del dissipatore> montato sopra la cella stessa. > con la cella di peltier, il problema del calore> non viene risolto, viene spostato ad un livello> superiore. > > se funziano bene questi nanofluidi ben venga. Ma davvero ? Tanto è che interi rack al livello industriale usano dissipatori basati su celle di peltier.. pensa te, eh ?!AnonimoRe: stupidaggini
- Scritto da: Anonimo> > > Ma davvero ? Tanto è che interi rack al livello> industriale usano dissipatori basati su celle di> peltier.. pensa te, eh ?!link please? e immagine, dato che non credo che a raffreddare il procio ci sia solamente la cella di peltier...awerellwvRe: olio vegetale
addio patatine fritte insomma... uff... peccato...awerellwvRe: olio vegetale
> Uno dei più pericolosi è legato al fatto che> l'olio vegetale sottoposto a riscaldamento> degrada (diciamo "va a male", per capirci) e> diventa un bel brodo (maleodorante) di batteri.Bhè e usare un bel SAE 15W40 sintetico???Magari non è bellissimo a vedersi, però regge sicuramente le alte temperature...-- CiaociaoilGimmyilGimmyRe: olio vegetale
Ci vorrebbe un bel liquido viscoso rosso vivo."Pronto, assistenza tecnica? La motherboard é ferita.""Come ferita?""Bé, sanguina!"AnonimoRe: stupidaggini
- Scritto da: Anonimo> addirittura tirano in ballo i nanocosi e si> vedono sistemi di dissipazione del calore basati> sul ciclo frigorifero (con tanto di> compressorino) quando basterebbe un semplice,> silenzioso ed economico sistema di refrigerazione> a celle di peltierOddio.... economico? Quello delle scatole per i sigari costa un occhioed e' 10 volte meno performante di quello che servirebbe su una CPU(si parla di sistemi che tenderebbero a superare i 100 gradi e vanno mantenuti sotto i 60.....)Anonimoscaldabagno?
l'idea è stupida ma se davvero scaldano così tanto perchè non far passare del'acqua per alzarne la temperatura?comunque dovrebbe portar via un po' di calore alla cpu e si potrebbe riutilizzare8 )AkiroGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 29 03 2006
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