L'ADSL Aruba è quello di VirgilioTIN

L'ADSL Aruba è quello di VirgilioTIN

Con il nuovo accordo commerciale Aruba spera di lasciarsi alle spalle i problemi del passato, più volte denunciati dagli utenti. Copertura in 400 città. Più banda anche per i servizi di hosting
Con il nuovo accordo commerciale Aruba spera di lasciarsi alle spalle i problemi del passato, più volte denunciati dagli utenti. Copertura in 400 città. Più banda anche per i servizi di hosting


Roma – Aruba cambia le carte in tavola e si propone da oggi ai propri clienti ADSL in una nuova veste, quella di un provider che ha appena stretto un importante accordo commerciale con VirgilioTIN per rilanciare le proprie offerte ADSL.

Stando a quanto riferito da Aruba a Punto Informatico, sarà possibile sottoscrivere un contratto ADSL con Aruba in tutte quelle zone già coperte dal servizio (oltre 400 città) sia in modalità 256K che 640K sfruttando la rete di VirgilioTIN che Aruba definisce “affidabile”. I tariffari sono quelli già noti, con ADSL da 256k a 69mila lire al mese e ADSL 640 a 95mila.

La società non ha reso noto il “peso economico” dell’accordo raggiunto con VirgilioTIN, di certo però è un passo che potrebbe consentire ad Aruba di uscire da un servizio ADSL che le ha portato numerosissime critiche. Utenti che hanno lamentato disservizi e disconnessioni si sono espressi a più riprese sui forum dedicati da Aruba all’assistenza ADSL ma anche nei newsgroup e in lettere di segnalazione alla redazione di Punto Informatico.

“Da ormai un mesetto circa – scriveva “mik” a questo quotidiano – visto l’aumento di utenti (suppongo…) hanno praticamente dimezzato la banda disponibile, senza tra l’altro risolvere i problemi… anzi aggravandoli… clienti che hanno pagato per una linea ADSL a 640 si trovano con una linea che non raggiunge neanche i 300 di picco massimo…(normalmente sui 150ca…).”

“Hanno passato senza avvisare utenti dall’opzione ADSL640 all’opzione ADSL256 – ci ha scritto Marco A. più di recente – (non penso servano spiegazioni su cosa differenzi le opzioni), senza autorizzazione e senza neanche modificare di conseguenza l’importo da versare.”

La situazione si è fatta critica in queste settimane, stando a molti utenti, perché molti messaggi postati sui forum dell’assistenza tecnica, l’unica via contrattualmente prevista per l’assistenza ai clienti ADSL, sarebbero stati cancellati da Aruba dopo essere stati lasciati senza risposta. Una “censura” che in qualche caso, sostengono gli utenti, sarebbe stata aggravata all’allontanamento permanente dai forum di certi clienti.


“Ho postato un messaggio – scrive un utente su it.tlc.telefonia.adsl – dicendo che non capivo come mai pur avendo un ADSL non riuscivo ad usare i servizi per ADSL come lo streaming video, che andava lento come nella pubblicità di Fiorello quando usa il 56k… Ebbene circa 5 minuti dopo aver postato quel messaggio questo è stato censurato. Notare che tutti i messaggi non contenevano niente di offensivo, né erano scritti volgarmente come fece a suo tempo altra gente”.

A scagliarsi contro Aruba sono anche molti utenti dei servizi di hosting, settore nel quale Aruba sostiene di avere una leadership di mercato in Italia con più del 25 per cento sul totale (fonte: NIC ). L’azienda ha spiegato a Punto Informatico che ogni giorno vengono attivati fino a 300 nuovi siti sui propri server. Sull’hosting le lamentele vanno in direzione delle difficoltà di gestione degli account, soprattutto di accesso al mail server, ma anche della banda disponibile per l’accesso ai siti.

Su questo fronte, Aruba ha confermato a Punto Informatico di aver negoziato proprio in questi giorni il rafforzamento del proprio backbone con altri due circuiti a 155 megabit che dovrebbero consentire di superare i problemi che fin qui qualcuno ha registrato.

A testimoniare il momento “caldo” per Aruba anche una singolare iniziativa che all’imminente SMAU un gruppo di utenti intende intraprendere: una manifestazione di protesta dinanzi allo stand di Aruba indossando una maglietta con la scritta “Arubato”.

Va detto però che per un provider attivo su così numerosi fronti dell’offerta “consumer” il rischio di essere tirati in ballo da molti utenti diversi è sempre elevato. Si può dunque sperare che proprio Aruba approfitti del momento per illustrare al meglio, ai tanti che hanno protestato per i problemi incontrati, le soluzioni e i progetti per il futuro.

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Pubblicato il 16 ott 2001
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