L'ambiente totale nel nostro futuro borg

L'ambiente totale nel nostro futuro borg

di Alberigo Massucci. Un ambiente in cui Internet avrà quella forma mutevole e continuamente cangiante tra soluzione wired e soluzione wireless. Il tutto perfettamente integrato. E a noi consumatori piacerà moltissimo
di Alberigo Massucci. Un ambiente in cui Internet avrà quella forma mutevole e continuamente cangiante tra soluzione wired e soluzione wireless. Il tutto perfettamente integrato. E a noi consumatori piacerà moltissimo


Roma – Mitsubishi sta lavorando su LCD ad altissima definizione, piccoli, efficienti, poco costosi. Philips ha da tempo nella manica alcuni assi che vuole giocarsi con le tecnologie wireless ultraveloci, dall’UMTS giù giù fino a Bluetooth. Microsoft investe pesantemente nel settore trovando numerosi compagni di strada. Texas Instruments fa di tutto per realizzare microprocessori all’altezza delle richieste, Seiko pensa agli orologi iperconnessi, Intel non smette di puntare sul networking wireless e Palm ci si gioca il futuro. Si potrebbe continuare, perché la lista delle imprese hi-tech dai nomi più o meno altisonanti impegnate nella nuova corsa all’oro, quello wireless, si fa ogni giorno più lunga.

L’obiettivo di tutti è quello di creare un ambiente nel quale il consumatore possa essere circondato da supporti wireless capaci di inviare i contenuti digitali che preferisce su qualsiasi device, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

L’idea di fondo è che se si ha del lavoro da fare a casa, davanti al computer, si potrà presto fare anche in macchina, portandosi appresso una connessione veloce permanente e sicura, o almeno così sperano i produttori. Dall’automobile, il consumatore potrà dialogare via email o via voce con chiunque si trovi in un ambiente simile, potrà spedire e ricevere qualsiasi genere di contenuto digitale. Un “ambiente totale” in cui Internet avrà finalmente quella forma mutevole e continuamente cangiante tra soluzione wired e soluzione wireless. Il tutto perfettamente integrato. Noi consumatori diverremo, dunque, dei nuovi animali tecnologici. E ci piacerà moltissimo.

Questa rivoluzione, infatti, porta con sé novità così profonde per l’essere umano ricco, quello cioè che vive e vivrà nei paesi in cui tutto questo sarà possibile, da assomigliare nei suoi effetti ad una vera e propria mutazione genetica.

I sintomi di questo cambiamento ci sono tutti. Chi non si è mai trovato, durante una passeggiata con un amico, a guardare le vetrine mentre la persona con cui si è usciti, per la quale si è trovato del tempo disponibile e con la quale effettivamente si vorrebbe parlare è invece occupata al telefonino? Chiamate importanti? No, non servono quelle per interrompere un incontro. Perché il cellulare è pronto a farsi sentire anche per le più banali sciocchezze, e sono pochi coloro che hanno il buon gusto, o la preveggenza, di spegnerlo prima di un appuntamento.

In futuro lo spegnimento del cellulare diventerà una rarità ancora maggiore, perché non sarà più soltanto la voce di amici e conoscenti a riempire lo spazio wireless in cui ci muoveremo in ogni momento. Ci sarà, parallelamente, un flusso continuo di dati, per tenere aggiornate le proprie banche dati, per scaricare documenti di cui chiacchierare con l’amico invece di fargli guardare le vetrine, per vedersi un film riprodotto su microdisplay così efficiente da sembrare cinemascope, per raccontare al satellite tutti gli spostamenti.

Ma, appunto, non saranno le singole “funzioni” a fare la differenza, quanto invece l’insieme delle possibilità che l’ambiente iper-tech offrirà all’utente-consumatore che potrà finalmente estendere le proprie capacità di comunicazione al di là dei limiti fisici del proprio corpo e ben oltre i territori sui quali già oggi ci troviamo.

Il passo successivo è naturalmente, inevitabilmente, quello profetizzato da Ray Kurzweil e già descritto da Star Trek: la comunicazione borg, la comunicazione totale tra gli esseri umani, almeno quelli che, nelle popolazioni ricche, decideranno di non perdere l’occasione.

Gli altri staranno a guardare, con lo stesso stupore con cui oggi qualcuno osserva un 14enne scrivere contemporaneamente due SMS su due diversi telefonini mentre risponde ad una chiamata appena arrivata su un terzo apparecchio.

Alberigo Massucci

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Pubblicato il
21 apr 2001
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