L'americano all'estero vota via internet

L'americano all'estero vota via internet

Le elezioni del 2004 dovrebbero segnare il battesimo del fuoco. Dopo le cartoline postali, i biglietti elettronici, le macchinette frangibuchi, Washington ci prova con internet
Le elezioni del 2004 dovrebbero segnare il battesimo del fuoco. Dopo le cartoline postali, i biglietti elettronici, le macchinette frangibuchi, Washington ci prova con internet


Washington (USA) – La tormentata storia del voto dell’elettore americano all’estero potrebbe trovare una soluzione in internet. Questo è almeno quanto pensano i papaveri dello FVAP (Federal Voting Assistance Program), un’agenzia del ministero della Difesa americana che sta collaborando con una decina di stati federali per varare un sistema di voto che sia affidabile.

Le speranze sono che già per le elezioni del 2004 gli elettori americani all’estero possano votare via internet. Gli ostacoli per il varo di SERVE (Secure Electronic Registration and Voting Experiment) sono quelli di sempre, sicurezza in primis.

Il sistema così come viene descritto sembra peraltro fallibile: i funzionari preposti dei diversi stati useranno infatti SERVE per elaborare le richieste di voto provenienti dagli elettori, attraverso SERVE forniranno i dati di voto agli elettori e processeranno il loro voto “di risposta”. A quel punto, però, saranno i sistemi elettorali tradizionali a dover gestire e contare il voto elettronico.

Un’idea più precisa ce la si può fare anche sul sito dedicato del Governo statunitense: www.serveusa.gov .

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Pubblicato il 24 lug 2003
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