Lampi di Cassandra/ Povere, inutili telecamere

Lampi di Cassandra/ Povere, inutili telecamere

di M. Calamari - Le cam di sicurezza non prevengono alcunché: non fanno paura a nessuno, se non ai cittadini che si sentono soffocati dal tecnocontrollo
di M. Calamari - Le cam di sicurezza non prevengono alcunché: non fanno paura a nessuno, se non ai cittadini che si sentono soffocati dal tecnocontrollo

Un fatto di “nera” avvenuto in un noto capoluogo di regione del centro Italia, in una via recentemente ristrutturata e pedonalizzata e perciò definita “il salotto buono” del suddetto capoluogo, ha destato grande interesse nella cronaca locale.
Per inciso, la via di cui sopra, anni or sono viva e vitale di esercizi commerciali storici di tutti i tipi, è ora ridotta ad una quasi ininterrotta sequenza di negozi d’abbigliamento firmato e gioiellerie, con un unico esercizio diverso, tanto storico quanto raffinato, che ancora sopravvive.

Il crimine è stato una cosiddetta “rapina lampo” ad una gioielleria, perfettamente organizzata e compiuta in mezzo alle gente ed in pieno giorno, da una banda di 5 criminali dotati di mazzuoli ed asce (incluso regista che dava il tempo ed il palo). Sfondando vetri blindati e razziando gli oggetti più preziosi, la rapina è durata un minuto d’orologio, e per fortuna ha causato solo danni economici e grande paura.

Doverosamente premetto tutta la solidarietà a chi è stato vittima di un atto criminale così bene organizzato che nemmeno il tempestivo arrivo della polizia (si riferisce di 2 minuti) lo ha potuto impedire.
Leggendo per giorni le cronache locali, composte prevalentemente di concetti “evergreen” largamente scontati (doverosamente Cassandra sottolinea che parla per “relata refere” o più semplicemente di notizie di seconda mano), sono a più riprese emerse alcune interessanti dichiarazioni dei titolari e di loro vicini, che non chiedevano “più telecamere e più divise” ma “più divise e non telecamere, che tanto non servono a niente”.

Perfettamente d’accordo: magra soddisfazione il doverlo fare in questa triste sede, ma Cassandra non può che dichiararsi d’accordo su un concetto che ripete da anni, e cioè che le telecamere non servano a niente per prevenire reati.

Le telecamere servono infatti solamente a tre scopi: generare un falso senso di sicurezza, esercitare un controllo sociale, e solo in rari casi raccogliere “a posteriori” qualche prova di atti criminali, utilizzabile a fini processuali.

Per prevenire reati e contrastare la criminalità, solo persone ed intelligence umana servono realmente.

Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
L’archivio di Cassandra/ Scuola formazione e pensiero

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Pubblicato il 30 dic 2013
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