L'autobus vede, guarda e diffonde dati

L'autobus vede, guarda e diffonde dati

Un progetto UE porterà sui mezzi pubblici tecnologie di prim'ordine: analisi meteo, inquinamento, condizioni del traffico. Sott'occhio anche liti a bordo, taccheggi e trasgressori delle corsie preferenziali. I dettagli
Un progetto UE porterà sui mezzi pubblici tecnologie di prim'ordine: analisi meteo, inquinamento, condizioni del traffico. Sott'occhio anche liti a bordo, taccheggi e trasgressori delle corsie preferenziali. I dettagli

Gli autobus moderni potrebbero presto essere trasformati in piattaforme di rilevazione, elaborazione e trasmissione di dati, creando una rete interattiva al servizio delle comunità . Un’idea non nuova ma che acquisisce sempre più consistenza.

Il logo del progetto Si chiama progetto MORYNE ed è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori che ha visto nell’idea qualcosa di tangibile, come ad esempio migliorare la sicurezza nelle strade e permettere a vigili, polizia e altre istituzioni di disporre di informazioni aggiornate su sicurezza, condizioni della strada, traffico, meteo, qualità dell’aria e molto altro, informazioni raccolte dagli autobus in circolazione .

Uno dei test di questo apparato ha visto alcune vetture equipaggiate con sensori ambientali e telecamere, i cui dati sono stati raccolti dal computer, a bordo del veicolo, e resi disponibili immediatamente a chiunque, nell’ambito della prova, avesse l’autorizzazione ad accedervi.

Condizioni del tempo
È una delle aree principali di attività: nelle prove, le vetture sono state equipaggiate con diversi sensori. A una coppia di questi, dedicata a umidità e temperatura, è stata affidata l’analisi delle condizioni della strada mentre ad un altra coppia è stato impartito l’incarico di analizzare la qualità dell’aria. I materiali sono stati scelti tra quelli resistenti all’inquinamento e progettati per reagire velocemente ai cambiamenti, così da restare efficaci durante l’attraversamento di tunnel, strade strette e buie, ponti e parchi, nell’arco dei pochi minuti che possono trascorrere passando da uno scenario ambientale all’altro.

Il computer a bordo del mezzo dispone così dei dati che può inviare ad una postazione centrale di elaborazione ma che, in determinate circostanze, può utilizzare per avvisare il conducente in caso di nebbia improvvisa, ghiaccio e altri pericoli che attentino alla sicurezza.

Naturalmente, per l’invio dei dati a distanza non c’è che l’imbarazzo della scelta: WiFi, WiMax, eventualmente anche una rete 3G HSDPA potrebbe servire egregiamente allo scopo, si legge sullo studio. In ogni caso, eventuali allarmi potrebbero essere istantaneamente inoltrati agli altri veicoli della flotta.

Abuso delle corsie preferenziali: multe più facili
I mezzi, secondo quanto prevede il progetto, sono dotati di telecamere: oltre ad inviare immagini in tempo reale sulle condizioni del traffico, è un gioco da ragazzi sfruttarle anche per individuare i trasgressori che abusano delle corsie preferenziali. Altrettanto semplice è aggiungervi tecnologie – peraltro già esistenti – che misurano velocità e quantità dei veicoli in circolazione.

un autobus “In molte grandi città, dove questo tipo di architettura verrebbe adottata, già esiste un gran numero di telecamere, di postazioni di controllo ai varchi di accesso e sensori ambientali, per analizzare traffico e condizioni del tempo – spiega Patrice Simon, coordinatore del progetto – ma gli addetti al controllo del traffico da noi interpellati ci hanno riferito che le informazioni così fornite dai mezzi pubblici sarebbero un utile supplemento”.

Le applicazioni evolute
Il progetto nel suo complesso si presta a molte evoluzioni. “Abbiamo lavorato alleando tra loro molte tecnologie già conosciute, perfezionandole per renderle idonee ed essere economicamente e facilmente impiegate a bordo di un autobus, ma questo è solo l’inizio”, spiega il coordinatore.

Altri vantaggi andrebbero subito a sostegno della sicurezza dei conducenti e degli stessi passeggeri: la presenza di telecamere del sistema a bordo renderebbe molto meno appetibili borseggi, taccheggi, palpazioni ed altre spiacevoli situazioni che spesso si verificano sui mezzi affollati e che – altrettanto spesso – restano impunite.

Infatti, “Sono tutti apparecchi abbastanza piccoli, ma potenti: potremo sviluppare software che analizzi le immagini e riveli, ad esempio, se c’è una lite a bordo, avvertendo direttamente le forze dell’ordine”, fa notare Simon. Anche se questo è uno tra i dettagli ancora in sviluppo, il progetto – finanziato con fondi dell’Unione Europea – ha già dato alcune dimostrazioni di come ciò sia realizzabile e stia funzionando ( qui il video ad alta risoluzione, circa 90 MB e, di seguito, una schematizzazione del principio del progetto).

Schema progetto

I ricercatori hanno già ricevuto notevoli manifestazioni di interesse e molti consensi dalle aziende di trasporto pubblico di diversi paesi, ben oltre quanto essi stessi pensavano di ottenere.

Per chi desideri approfondire, su questa pagina un documento illustrativo in formato PDF e su questa pagina , oltre ai filmati, moltissima documentazione messa a disposizione dai ricercatori.

Marco Valerio Principato

(fonte immagini: qui e qui )

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Pubblicato il 3 giu 2008
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