L'autoritratto temporale vive grazie alle email

L'autoritratto temporale vive grazie alle email

Un programma per mappare il proprio passato online. Attraverso le mail. Lo ha inventato un estroso programmatore e videoartista statunitense
Un programma per mappare il proprio passato online. Attraverso le mail. Lo ha inventato un estroso programmatore e videoartista statunitense

Ricostruire il proprio passato digitale attraverso il recupero (e la visualizzazione) delle mail scambiate negli anni. È questo l’obiettivo che ha portato un giovane artista-programmatore statunitense a sviluppare My Map, originale software di visualizzazione delle reti sociali personali.

Christopher Baker, questo il nome dell’estroso computer scientist, è partito da un problema molto semplice: mettere ordine nelle oltre 60mila mail inviate e ricevute tra il 1998 ed oggi, per ricostruire la propria digital persona . Baker è cioè uno dei tanti che ha mantenuto i propri archivi, una mole di corrispondenza che dice evidentemente molto su fatti, abitudini, riflessioni, conoscenze e cambiamenti.

Nella pagina di presentazione del progetto si legge infatti: “Come molte altre persone ho archiviato tutte le mail scambiate negli anni, nella speranza di poter un giorno rivisitare il mio passato. Volevo scoprire le innumerevoli relazioni costruite con compagni di scuola, colleghi, amici e familiari. Ma mi rendevo conto che non avrei potuto farlo rileggendo tutte e 60mila le mail una per una”.

Ed è questa esigenza emergente, si legge su Neatorama , che ha portato Baker a congegnare My Map. Il programma, sviluppato in Java con un reimpiego delle librerie Processing , consente di riprodurre visivamente le relazioni esistenti tra il soggetto ed i vari contatti presenti nel suo indirizzario, a partire dall’esame dei campi TO:, FROM:, e CC; di ogni mail. È possibile apprezzare l’intensità delle relazioni con i singoli attraverso linee di congiunzione di spessore differente. Ed esaminare le diverse “fasi temporali” della propria vita in-mail, con rappresentazioni grafiche dei “raggruppamenti relazionali” costruiti e di quelli abbandonati.

una delle mappe di Baker

Ma, accanto all’intento “organizzativo”, a muovere Baker c’è n’è anche uno più propriamente espressivo ed artistico. È lo stesso sviluppatore a spiegare: “In questo modo, My Map è a tutti gli effetti un auto-ritratto, una riflessione sulle mie associazioni e un modo di individuare la mia collocazione reale”.

Negli ultimi anni, con il crescere del numero e dell’intensità delle relazioni personali online, diversi progetti hanno tentato di fornire soluzioni per la mappatura grafica di queste ultime. Tra i precursori in questo settore vi è senz’altro Sociable Media Group del MIT di Boston, dove già nel 2006 era stato elaborato un tool di rappresentazione delle conversazioni costruite con le mail. E tentativi analoghi sono stati fatti, più di recente, per quanto riguarda le interrelazioni tra blog .

Giovanni Arata

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Pubblicato il
29 gen 2009
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