Le cabine telefoniche pubbliche non spariscano

Le cabine telefoniche pubbliche non spariscano

Lo chiede l'Autorità TLC, che nel paese dei cellulari ha stabilito che la telefonia fissa pubblica non diventi un ricordo del passato
Lo chiede l'Autorità TLC, che nel paese dei cellulari ha stabilito che la telefonia fissa pubblica non diventi un ricordo del passato


Roma – Calibrare il numero di cabine telefoniche alla popolazione, in modo tale che sia servito equamente il territorio. Questo ha deciso l’Autorità TLC, affermando che Telecom Italia dovrà garantire una distribuzione minima di cabine telefoniche.

I progetti in tal senso sono stati approntati in seno all’Autorità Garante delle Comunicazioni: è necessaria solo la loro definitiva approvazione da parte del consiglio presieduto da Enzo Cheli. Sarà deciso quante cabine dovranno essere presenti sul territorio nazionale, per ogni mille abitanti; si stima che sarà ratificato un minimo di 130-140 mila cabine in totale.

Non è previsto un piano di distribuzione geografica standard delle cabine; l’Authority cioè non sembra aver intenzione di imporre una “mappa” delle cabine telefoniche, obbligando Telecom a fornire ogni zona dello stesso numero di servizi. L’Authoriy è consapevole che esistono luoghi “più ambiti” dagli operatori, con maggiore afflusso di utenti, che quindi necessiteranno di maggiori attenzioni: il Garante ha quindi deciso di lasciare alla concorrenza simili dettagli. Nondimeno, i nuovi regolamenti tuteleranno anche le zone più isolate e meno popolate ma di pubblica utilità, come scuole o ospedali.

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Pubblicato il 12 lug 2001
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