Londra – La marcia della Gran Bretagna verso la sorveglianza totale passa ora anche per le cam. Dopo le leggi che consentono di monitorare le corrispondenze elettroniche e rendono i provider dei passa-dati di Scotland Yard, il ministero degli Interni britannico ha approvato l’aumento a quota 2 milioni delle telecamere di sorveglianza.
L’approvazione arriva anche sulla scorta dello sviluppo di sistemi di trasmissione wireless che, a costi molto ridotti rispetto a quelli richiesti dalle soluzioni via cavo tradizionali, offrono alla polizia maggiori possibilità di sorveglianza. In particolare “piacciono” le soluzioni che inviano su personal computer portatili e hand-held le immagini catturate, che possono così essere rapidamente salvate, analizzate, inviate via Intranet, distribuite.
Il nuovo sistema, spiegano i responsabili, è ben più economico degli attuali CCTV (i sistemi di monitoraggio a circuito chiuso) e la sua facilità di installazione e utilizzo mette nuovamente in allarme le organizzazioni pro-privacy. Secondo queste ultime, il cittadino britannico ogni giorno sarà monitorato da 300 telecamere diverse, un problema che si è presentato anche in Italia dove è stato oggetto da un intervento del Garante per la privacy che limita l’utilizzo delle cam e regolamenta la gestione delle immagini così “catturate”.
Il sistema che piace molto al ministero degli Interni è quello sviluppato dalla Shawley di Newport, nel sud del Galles. Un sistema che secondo fonti del ministero “ci consentirà di installare telecamere in aree più isolate senza dover dilapidare fondi pubblici o mettere a soqquadro il vicinato”.