Le fibre ottiche si parlano sulla lunga distanza

Le fibre ottiche si parlano sulla lunga distanza

Un gruppo di ricercatori statunitensi promette di ottimizzare la trasmissione ottica dei dati sulle lunghe distanze senza l'uso di supercomputer a fare da ripetitori. Il trucco consiste nel tenere in debita considerazione le interferenze
Un gruppo di ricercatori statunitensi promette di ottimizzare la trasmissione ottica dei dati sulle lunghe distanze senza l'uso di supercomputer a fare da ripetitori. Il trucco consiste nel tenere in debita considerazione le interferenze

I ricercatori della University of California, San Diego sostengono di aver superato uno dei principali ostacoli alla trasmissione di dati su fibra ottica, un risultato che dovrebbe garantire risparmi economici perché i ripetitori lungo il percorso diventano superflui.

Oggi, infatti, per trasmettere informazioni su fibra sulla lunga e lunghissima distanza si fa uso di sistemi intermedi deputati alla ripetizione del segnale, apparati dalla notevole capacità computazionale (classificabili in sostanza come supercomputer) pensati per trasformare i segnali ottici in impulsi elettronici, processare le massicce quantità di dati e infine ri-trasformare gli impulsi elettronici in segnali ottici da re-instradare sul percorso.

La trasmissione ottica sulla lunga distanza richiede l’uso di un segnale di maggiore potenza, ma con l’aumento della potenza aumentano anche le interferenze secondo un fenomeno fisico noto come effetto Kerr . Per tale motivo al momento esiste un limite alla potenza di una trasmissione ottica oltre il quale le interferenze renderebbero la comunicazione irricevibile.

La ricerca degli esperti della UC San Diego si propone di eliminare questa limitazione , proponendo di modificare il segnale ottico secondo la distorsione dovuta all’effetto Kerr prima ancora della sua trasmissione; toccherà all’apparato ricevente eliminare le distorsioni per convertire il segnale in dati leggibili.

Stando a quanto dicono i ricercatori, applicando i principi del loro lavoro è stato possibile trasmettere un segnale ottico su 12.000 chilometri di fibra ottica decifrandolo una volta arrivato a destinazione, un vero e proprio record mondiale. Ad avvantaggiarsi degli effetti della nuova ricerca, prevedibilmente, sarebbero prima di tutto i provider e i proprietari dei cavi di trasmissione, vista la scomparsa della necessità di usare costosi ripetitori lungo il percorso.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 giu 2015
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