Al CeBIT che si tiene questi giorni nella città tedesca di Hannover, Lenovo ha presentato quello che è già stato definito il primo laptop che si controlla con la vista. La tecnologia implementata nel prototipo è in grado di identificare una serie di movimenti degli occhi e di interpretarli sotto forma di comandi da impartire alla shell del sistema operativo.
Frutto dell’esperienza dell’azienda specializzata Tobii , la tecnologia di “eye-tracking” integrata sui 20 prototipi di laptop Lenovo messi in mostra al CeBIT è in grado di tenere traccia del movimento degli occhi attraverso due emettitori di luce infrarossa , carpendo il riflesso dell’emissione luminosa dopo che questa ha colpito la retina in fondo all’apparato ottico dell’utente.
I responsabili della svedese Tobii evidenziano che la tecnologia potrebbe fare da supporto ai controlli tradizionali (tastiera + touchpad o mouse nei casi del laptop Lenovo) in grado di aumentare l’efficienza di utilizzo delle applicazioni informatiche. Da tenere in considerazione anche i vantaggi per gli utenti disabili , una nicchia a cui la tecnologia di Tobii si rivolge già da 10 anni.
Indipendentemente dalle potenzialità tecnologiche del tracking visivo ideato da Tobii – magari da tenere sott’occhio in vista di una possibile integrazione con Kinect di Microsoft? – per il momento le prospettive commerciali sono quasi inesistenti: i 20 laptop-prototipo mostrati da Lenovo al CeBIT costano almeno 10mila euro a pezzo, e Tobii stima in due anni il tempo necessario a realizzare una versione pronta per il mercato di massa dotata di prezzi un po’ meno irraggiungibili.
Alfonso Maruccia