Lettera aperta al ministro Stanca

Lettera aperta al ministro Stanca

Tra le mail giunte in redazione riguardanti le ultime iniziative del Dipartimento all'Innovazione ne pubblichiamo una che propone delle alternative all'invio alle famiglie italiane di un libretto informativo sulla Società dell'Informazione
Tra le mail giunte in redazione riguardanti le ultime iniziative del Dipartimento all'Innovazione ne pubblichiamo una che propone delle alternative all'invio alle famiglie italiane di un libretto informativo sulla Società dell'Informazione


Roma – Egr. Ministro Stanca, mi chiamo Enrico Rubboli, ho letto della sua iniziativa “L’innovazione digitale per le Famiglie” dal sito internet del Dipartimento ed ho appreso dal comunicato stampa che sta preparando l’invio di questo libretto informativo in forma cartacea a 16 milioni di famiglie italiane. Le chiedo cortesemente di risparmiare l’invio di questo materiale cartaceo al mio indirizzo e di destinare il denaro risparmiato a computer per le scuole, che, molto spesso ancora non hanno a disposizione sale informatiche oppure sono costrette ad utilizzare computer obsoleti ed a lavorare in condizioni precarie.

Vorrei ricordarle che molte scuole, così come molti cittadini, vivono in zone non ancora coperte dai servizi di ADSL creando quindi cittadini e scuole di serie A e serie B. Immagino che già sia a conoscenza di questo visto che il suo ministero ha finanziato il progetto http://www.osservatoriobandalarga.it/ sul cui sito può leggere l’analisi dello stato italiano, ed in particolare il fatto che la copertura attuale è intorno al 86% contro la copertura del 100% di altri paesi come Belgio, Svizzera, Germania, Olanda ecc..

Per quanto riguarda i moduli di auto apprendimento informatico per gli studenti (MAIS) che sono pubblicizzati nel libretto, credo che si sarebbero dovuti realizzare conformemente alle specifiche WAI per
l’accessibilità in modo da non discriminarne l’uso ad utenti disagiati. Inoltre, sarebbe stato opportuno adottare nelle esercitazioni strumenti software liberi e non costosi software proprietari, in modo che chiunque avrebbe potuto trarre benefici dall’iniziativa indipendentemente dalla quantità di denaro spesa in strumenti informatici. Vorrei farle presente che esiste un’alternativa libera e gratuita chiamata Open Office che utilizza formati aperti ed è installabile su diversi sistemi operativi (e non limitata ai soli sistemi Microsoft).

Chiudo questo messaggio ricordandole alcune parole di Henry Ford: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”.

Cordiali Saluti,
Enrico Rubboli

Gentile Enrico
giriamo la tua email al ministro Lucio Stanca che, va però ricordato, è stato il promotore della legge che porta il suo nome e che – anche se perfettibile come molte normative – è pensata proprio per garantire l’accessibilità delle risorse pubbliche in rete.
A presto, la redazione

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 24 gen 2006
Link copiato negli appunti