Web (internet) – “Spett.le redazione di “Punto Informatico, a proposito dell’ormai vasta ed inesauribile letteratura fiorita sul conto di Tin.it , Vi invio questo mio piccolo contributo che illustra come il maggior provider italiano tratta i suoi clienti, alla stregua di meri ebeti, cioè…
Allora, circa un anno fa acquistavo una carta ricaricabile Tin.it, del valore di 40 ore, carta che stava per esaurirsi agli inizi del mese di agosto 1999. In tale periodo, provvedevo alla ricarica sul Web tramite carta di credito, ma, dal momento che avevo digitato un’informazione inesatta riguardante la data di scadenza della stessa, tale transazione non veniva portata a compimento, prova ne sia il fatto che non è MAI stata addebitata sul mio conto corrente bancario.
Qualche giorno dopo Tin.it provvedeva a disabilitare il mio account; difatti, se, ad esempio, cercavo di scaricare la mia posta elettronica, il POP3 server visualizzava un messaggio di errore “-ERR”, in cui mi si avvertiva che la password da me inserita non era corretta e che il mio account era stato disabilitato…
Fin qui nulla di irregolare…
In data 26/11/1999, però, veniva emessa una fattura commerciale in cui mi si intimava il pagamento per “ricariche successive” (sic!) di L. 74.100 e che, in base al contratto di abbonamento da me stipulato, avrei potuto pagare il tutto tramite conto corrente postale.
A questo punto sottolineo le seguenti cose:
1) Non ho mai stipulato con Tin.it alcun contratto di abbonamento;
2) Nel momento in cui la transazione commerciale via carta di credito non ha avuto esito positivo è come se non fosse mai stata effettuata;
3) Tin.it, per motivi a me assolutamente sconosciuti, in un primo momento disabilita il mio account per poi riabilitarlo, forse per giustificare la richiesta di pagamento che mi è poi giunta puntuale a casa.
Ovviamente il “Call Center” Tin.it, quando sono stato così fortunato da avere la linea libera, mi ha esortato ad attendere fino al gennaio prossimo, periodo in cui dovrebbe essere disponibile una “linea dedicata”, chiamiamola così, al servizio di chi come me ha problemi amministrativi con la madre di tutti i provider.
Ed intanto il mio bollettino postale scade il 26 dicembre…”