L'Europa sperimenta il soccorso telematico

L'Europa sperimenta il soccorso telematico

Nuovi esperimenti per la piattaforma di emergenza per veicoli, che in caso di necessità può avvisare da sé i centri di pronto soccorso utilizzando la lingua del paese in cui ci si trova l'automobile
Nuovi esperimenti per la piattaforma di emergenza per veicoli, che in caso di necessità può avvisare da sé i centri di pronto soccorso utilizzando la lingua del paese in cui ci si trova l'automobile


Bruxelles (Belgio) – Un messaggio può salvarti la vita. Potrebbe essere questo lo slogan con cui l’Unione Europea promuoverà E-merge , un nuovo sistema di emergenza che sfrutta la rete mobile per segnalare automaticamente un incidente automobilistico e avvisare i soccorsi.

Sviluppato dall’organizzazione non profit ERTICO come parte del progetto europeo “Intelligent Transport Systems and Services” (ITS), E-merge può essere integrato alle automobili mediante l’installazione di piccoli dispositivi dotati di un circuito di comunicazione GSM, un’unità GPS, un microfono e un altoparlante: strumenti che sono in grado, attraverso lo stesso sensore che comanda l’airbag, di attivarsi automaticamente in caso di incidente e di pronosticare la sua gravità leggendo i dati di decelerazione dell’auto.

Utilizzando le informazioni trasmesse dalla rete GSM, il sistema E-merge è in grado di comprendere in quale paese si trova e quale lingua deve utilizzare per il messaggio da inviare ai centri di soccorso: tale messaggio contiene numerose informazioni, fra cui il modello e il colore dell’auto, gli estremi del proprietario e la sua direzione, misurata in gradi, al momento dell’incidente: in questo modo si possono minimizzare i tempi di soccorso, soprattutto nei casi in cui l’auto sia finita lontano dalla sede stradale.

ERTICO, che ha iniziato il test della tecnologia proprio in queste settimane in Gran Bretagna, Germania, Svezia, Spagna e Italia, afferma che l’infrastruttura necessaria per attivare E-merge potrebbe essere pronta fra circa quattro anni: tutto dipenderà, tuttavia, dalla volontà degli stati dell’UE di finanziare il progetto.

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Pubblicato il
16 gen 2004
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