L'FBI ci riprova: arriva Sentinel

L'FBI ci riprova: arriva Sentinel

Un supersistema informatico con database biometrico. Dopo gli ultimi fallimenti, la polizia federale americana ci riprova. Ed è pronta a spendere cifre astronomiche
Un supersistema informatico con database biometrico. Dopo gli ultimi fallimenti, la polizia federale americana ci riprova. Ed è pronta a spendere cifre astronomiche


Washington (USA) – Più protezione e più prevenzione contro crimine e terrorismo: gli Stati Uniti potranno contare sull’aiuto di Sentinel, un sistema nazionale che permette l’analisi e la gestione di crimini ed inchieste. L’ FBI ha appena annunciato l’inizio dei lavori che entro tre anni porteranno alla nascita di questo nuovo network .

L’annuncio sembra quasi un’ammissione di colpevolezza da parte dell’amministrazione americana per i fallimenti di un precedente sistemone informatico, chiamato IAFIS, abbandonato definitivamente nel gennaio del 2005. La notizia non arriva dunque inattesa: dopo i terribili attacchi dell’11 settembre 2001, il governo degli USA ha iniziato a dotare tutte le forze di sicurezza con strumenti tecnologici sempre più all’avanguardia – ma non sempre funzionanti. Stavolta i tecnici dell’FBI sembrano voler fare sul serio: non possono permettersi di sbagliare ancora dopo la figuraccia precedente.

Sentinel verrà sviluppato in tre fasi distinte. La prima parte dei lavori prevede la costruzione di una rete ad altissima velocità per connettere tutti i dipartimenti di polizia federale sparsi per l’intero territorio statunitese. Il secondo passaggio sarà l’acquisto di oltre 30mila PC di ultima generazione. L’ultimo atto della grande opera sarà la creazione dell’infrastruttura informatica – un compito delicato, vista la crucialità dei compiti che dovrà svolgere: comparazione di prove, identificazione dei sospetti, comunicazione ed organizzazione tra agenti e reparti operativi.

Secondo Robert Mueller, attuale direttore dell’FBI intervistato dalla CNN , “le cifre in ballo sono ancora segrete”. Alcune voci indiscrete parlano di un preventivo che sfora i 600 milioni di dollari . Mueller ha recentemente esposto il proprio disappunto nei confronti del Senato di Washington, accusandolo di non avere stanziato abbastanza fondi per il precedente progetto informatico e di averne causato il fallimento. L’obsoleto IAFIS, composto da un database biometrico e da un motore di ricerca, costò ai contribuenti ben 140 milioni di dollari.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
26 mag 2005
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