LibreUmbria, software libero per la PA

LibreUmbria, software libero per la PA

Gli enti locali umbri pronti alla migrazione dal software proprietario alla piattaforma LibreOffice. Ci saranno squadre di formatori per la adeguata preparazione negli uffici regionali
Gli enti locali umbri pronti alla migrazione dal software proprietario alla piattaforma LibreOffice. Ci saranno squadre di formatori per la adeguata preparazione negli uffici regionali

Per favorire l’adozione di formati aperti, garantendo quei principi di leggibilità e sicurezza nello scambio di documenti a livello regionale. Coordinato dal Centro di Competenza sull’Open Source (CCOS) in collaborazione con la Document Foundation , il progetto LibreUmbria punta alla migrazione su larga scala nella Pubblica Amministrazione (PA) locale dal software proprietario alla suite aperta LibreOffice .

Coinvolgendo i soci locali del Consorzio SIR – gli enti locali umbri per lo sviluppo del Sistema Informativo Regionale – il progetto LibreUmbria è pronto ad entrare nella sua fase operativa, con la migrazione alla piattaforma LibreOffice di un primo gruppo di utenti nelle varie PA locali. Si punta così alla razionalizzazione degli investimenti, per incentivare l’economia regionale e reinvestire in formazione le risorse risparmiate dalle licenze d’uso .

Nella primissima fase di analisi, i responsabili di LibreUmbria hanno studiato documenti, fogli di calcolo e quelle procedure applicative degli strumenti utilizzati. “La scelta del software libero vuole essere per l’Umbria una scelta di sistema supportata dalla legge regionale in vigore già dal 2006, che sancisce la volontà di utilizzare programmi di tipo open source nelle amministrazioni regionali”, si legge in un comunicato.

Tra i punti di forza del progetto, la costituzione di un gruppo di formatori interno ai vari enti, adeguatamente preparati e certificati per operare su LibreOffice, che potranno erogare i corsi oltre che fare da supporto ai colleghi nelle fasi di post-migrazione. A conclusione del progetto verrà pubblicato un ebook contenente le “buone pratiche” per supportare altre PA locali a seguire l’esempio nella migrazione a LibreOffice .

La marcia del software libero sembra proseguire inarrestabile, dopo la legge provinciale adottata dal Consiglio di Trento sull’utilizzo dei formati di dati aperti all’interno della PA. Non dimenticando il caso pugliese , con un’altra legge ad alimentare la massima diffusione dell’open data relativamente a documenti e dati pubblici in possesso della stessa Regione . Il progetto LibreUmbria sarà ora presentato alla prossima LibreOffice Conference di Berlino.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 ott 2012
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