Roma – Circa l’8 per cento dei dipendenti di DoubleClick ha smesso di lavorare ieri come conseguenza di una ristrutturazione dell’azienda, pensata per “sopportare” il peso della “piccola e-recessione”, come qualcuno ha battezzato questo periodo di “assestamento” della net-economy.
Il licenziamento di quasi 170 persone in DoubleClick fa rumore, perché l’azienda è leader riconosciuta del settore dell’advertising in Rete, uno dei più dipendenti in effetti dall’andamento delle imprese che in Rete operano. E, entro certi limiti, l’andamento economico e finanziario di DoubleClick nonché le sue stime di crescita sono uno dei “termometri” con cui interpretare questo momento non facile per la nuova economia digitale.
Va detto che in tempi recenti anche altre importanti aziende del settore hanno provveduto a licenziare per ridurre i costi. Questo è il caso di 24/7 Media, che si è “liberata” di 200 impiegati, e della Engage, che ne ha “persi” 175.